Il Lagastrello

Ramiseto, Lagastrello, appennino a fine settembre, strade semi deserte e  cime colorate di autunno, rari ciclisti dalla pedalata paciosa, noi, e ci pare di esser parte di una pittura paesaggista.

Lagastrello

appennino

A me piace salire quassù, perché in questa parte di appennino si sente già il mare, la macchia mediterranea del versante toscano trasporta sino a qui i profumi della riviera.
Aulla è solo a 30 kilometri e poi c’è Lerici e la Versilia.
Ma qui arrivano anche le fragranze e gli aromi della buona cucina parmense, la Val Parma e Langhirano sono a un “tiro di schioppo”.
Poco distante, all’Alpe di Succiso, nasce anche la Secchia, il fiume di casa mia.

E’ una terra di passaggio e incontro, forse mi piace proprio per questo.
E, poi, qui si pedala tranquilli, forse perché non è così vicino a casa.
Il Passo del Lagastrello è quello, se non mi sbaglio, posto ad una altitudine inferiore rispetto agli altri valichi situati tra le provincie di Modena, Reggio, Lucca, Pistoia e Massa, ma è anche quello più lontano per chi, come noi, vive nel modenese.
Non ci si passa per caso, devi proprio volerci venire quassù. Di solito, tra i ciclisti, è una meta inserita in un “giro lungo”  che ricomprende anche un altro passo, generalmente il Cerreto, e lo si fa, questo giro, per prepararsi alla Oetztaler Radmarathon.

Lagastrello

verso il Lagastrello

Oggi, invece, siamo saliti sin quassù “gratuitamente”, senza finalità, solo per farci un regalo. E’ strano? Siamo strani? Può essere, però eravamo felici e tanto basta.

Lagastrello

cicliste

Lagastrello

lago Paduli passo del Lagastrello

Lagastrello

chiedimi se sono felice?

Ma forse era proprio la ricerca di momenti di felicità la finalità del giro di oggi…e allora il fine è stato brillantemente raggiunto!

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi Cinziainbici

 

 

 

 

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