Pedalando sotto la pioggia: Randonnée della Romagna e GF di Castellarano

Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia” P. Coelho. E questi due giorni in bici sono stati davvero un esercizio di amore verso la pioggia!

Sabato 6 maggio – Randonnee della Romagna

Si parte per Lugo di Romagna ad un’ora decisamente antelucana, mancano più di due ore all’alba…I primi bagliori dell’aurora fanno ben sperare, in cielo solo qualche sparuta nube. Alle cinque in punto siamo a Lugo, predisponiamo le nostre bici con il loro carico di borse. Oggi è sufficiente solo quella anteriore, i km da pedalare sono 300, ed entro sera il giro sarà terminato. L’incertezza delle previsioni meteo consiglia di infilare in borsa l’equipaggiamento anti acqua: giacca in goretex, guanti impermeabili, copricasco e copri scarpe. La speranza è quella di non farne uso.
Il ritrovo è fissato in piazza a Lugo, alle 5,30 ci siamo tutti:   Franco, Rosy, Pino, Biagio, io ed Eros. Manca Marco, il componente principale del “gruppo simpatia”. Io, Max ed Eros ci guardiamo perplessi, un pensiero si fa strada: è rimasto a letto! Alle sei meno tre minuti si presentano Marco e Ivano…alla buon ora!!

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Marco alla partenza
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Alla partenza

Alle sei precise si parte, io ed Eros ci accodiamo al primo gruppo sicuri che Marco, Ivano e Max da lì a poco ci avrebbero raggiunto…non sospettavamo nemmeno cosa sarebbe accaduto nei primi 40 km di pianura. La pedalata, via via che si procedeva, si faceva sempre più sostenuta e la velocità aumentava costantemente: 38, 40, 42, 45 km/h…ma è una randonnee o una granfondo?!? A metà gruppo si levava la voce stentorea del “Colonnello” Pino, tentava di redarguire e richiamare all’ordine chi stava davanti a scandire il ritmo. Inutile…ad ogni incrocio o rotonda  era una lotta non perdere le ruote del gruppo!
In questo assurdo procedere assistiamo ad una scena incomprensibile: un personaggio, che non saprei come qualificare, con gesto acrobatico si mette ad urinare pedalando…quando si smarrisce il rispetto per sè stessi, poi, succedono queste cose.
Si procede ma la velocità diviene insostenibile, dopo circa 40 km molliamo e decidiamo di proseguire del nostro passo. Si forma, così, il “gruppo Leone”: Pino, Rosy, Franco, Gaspare, Francesca, io ed Eros e poi si aggiunge Diego. Manca Biagio ma ci raggiungerà al primo controllo. La prima salita, Spinello, scorre tranquilla tra il verde del primo Appennino romagnolo, il sole ed un bel cielo azzurro

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verso Spinello

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Franco

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Appennino

In un momento di estremo ottimismo iniziamo pure a fare previsioni sull’orario di arrivo a Lugo…da notare che mancavano ancora tre salite e oltre 200 km! Ma noi siamo così, sempre ottimisti nonostante tutto! Intanto nessuna notizia dal gruppo Marco, Max e Ivano.

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Giuseppe

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Gaspare

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Rosy

Arriviamo al primo controllo, posto al bivio per il Passo del Carnaio, siamo in netto anticipo rispetto all’anno passato. Facciamo scorta di panini, sali e banane, a breve inizierà l’ascesa al Passo della Calla, la salita più impegnativa di giornata.

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Io, Rosy e Biagio

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Io, Giuseppe e Rosy

Il sole scompare, le nuvole iniziano a coprire il cielo sino a che di azzurro non rimane più nulla: una coltre di grigio ci sovrasta. A poco meno di 7 km dallo scollinamento iniziano a cadere le prime gocce d’acqua, prima intermittenti poi sempre più fitte, sino a divenire pioggia battente sul passo accompagnata da un vento gelido. Non ci sono ripari ma la sosta è d’obbligo per infilare l’abbigliamento anti acqua. Mi avvedo di avere perso il mio “Capitano”, Eros è attardato. Lo attendo e saluto il resto del gruppo che si avvia in discesa. Eros arriva, una piccola crisi dovuta al freddo e alla pioggia ne aveva rallentato il passo.

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sul Passo della Calla

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Eros sul Passo della Calla

Scendiamo in sicurezza, pioggia e vento non danno tregua. Al termine della discesa incontriamo Gaspare fermo a lato strada con una ragazza infreddolita e spaventata: è rimasta sola, si è attardata e il suo gruppo non l’ha aspettata. La convinciamo a proseguire con noi almeno sino al primo paese. Non hanno mai fatto rando lei e il suo gruppo, solo granfondo…mentalità diversa e modo diverso di intendere la bici…comunque non si lascia sola una persona in difficoltà…
Ripartiamo alla volta del Valico Croce ai Mori, la pioggia concede una breve tregua, ma proprio breve, giusto pochi minuti. Non rimane che prenderla in ridere! E facciamocela piacere questa pioggia! Vediamo gli aspetti positivi: l’arcobaleno in primis, l’appennino verde e rigoglioso, l’aria pulita…e poi sembra di tornare bambini. La sento scendere sul volto, da malinconica diviene allegra, viva, trascina via qualche pensiero di troppo…ma sì la pioggia fa bene! E con questi pensieri svalichiamo Il Croce ai Mori.

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Io e Eros

Scendiamo a Londa, ci prendiamo un buon caffè e salutiamo la ragazza incontrata in precedenza: la sua avventura termina qua, attenderà che la vengano a recuperare in auto. Noi risaliamo in bici e, ad un passaggio a livello, ci raggiungono Marco, Max e Ivano: si forma il “gruppo simpatia”. Mancano ancora 100 km ed una sola salita, ce la possiamo fare. Al controllo di Vicchio caffè, caramelle e foto.

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Al controllo di Vicchio: Eros, Marco ed io

La pioggia ha cessato di cadere ma nuove nubi si addensano in direzione del Passo della Colla: è proprio la nostra strada…Si riparte, la stanchezza comincia a farsi sentire, sia fisica che mentale, con la pioggia è vietato distrarsi e perdere la concentrazione. L’ascesa al Passo la Colla avviene  silenzio, ognuno del suo passo, però non piove!

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Verso il Passo della colla

Alla Fonte dell’Alpe sosta obbligata per rifornimento acqua, il più è fatto, manca 1 km al passo!

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Fonte dell’Alpe

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Passo della Colla

Ci aspettano gli ultimo 65 km, è tutto un falsopiano a scendere. Cominciamo a pregustare l’arrivo a Lugo: doccia calda, pasta, salsiccia e vino! Che strano, non piove…dai dai che andiamo. Via verso Marradi e Brisighella…andiamo troppo forte, qualcuno comincia ad accusare, meglio fare 10 minuti di sosta e mangiare qualcosa. Non appena risaliamo in sella, a poco meno di 35 km da Lugo, riprende a piovere…da Faenza in poi sarà il diluvio! Ci facciamo coraggio: “dai ormai ci siamo; stiamo portando a casa un’impresa; ma avevi mai pedalato così tanto sotto la pioggia?” Il cartello dei -5 km all’arrivo ci rincuora, guardo il ciclo computer e faccio partire mentalmente il conto alla rovescia: -4 -3 -2 -1 e dai che mancano solo 100 mt! Si vedono le luci del centro sportivo: è fatta!
Non so se è la pioggia o se mi stanno scendendo le lacrime dalla contentezza, forse entrambe…questa volta è stata davvero un’impresa per le avverse condizioni meteo. Eppure non c’è stato un solo momento di scoramento, di voglia di mollare tutto, nessuna lamentazione. L’unico rammarico è non avere potuto godere appieno la bellezza del Casentino, del Mugello e dell’Appennino romagnolo anche se qualcosa i nostri scatti lo hanno catturato.

Belle persone come sempre, quelle con cui vorresti pedalare tutte le randonnee. La pioggia ci ha diviso ad un certo punto ma la tavola ci ha riunito. Alla prossima  Amici cari!

A questi link il percorso della Randonnée di Romagna Randonnee della Romagna prima parte Randonnee della Romagna seconda parte

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Bagnati all’arrivo

 

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Si brinda all’impresa

Domenica 7 maggio – GF di Castellarano

Non paga dei 300 km pedalati sabato, domenica mattina mi sveglio e vedo uno spiraglio di sereno ed il sole che tenta di bucare le nuvole. Cosa faccio? Vado o non vado? Dai vado.
Mi avvio verso Castellarano, è in programma la  prima prova del Giro delle Due Cime: la GF di Castellarano. MI presento alla partenza per ritirare il cartellino, qualcuno mi riconosce e mi guarda stupito…sì sono matta! Tra un battuta e un complimento per l’impresa del giorno prima, si parte alla volta di Toano. La pianura trascorre in compagnia di Erica ed Ilario. Ad inizio salita li congedo, da lì in poi pedalerò sola.
Il tempo pare clemente c’è il sole

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verso Toano

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verso Toano

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Il Cusna

A Toano il primo controllo ed un ristoro spettacolare. Riparto e, dopo due curve, il sole scompare ed i nuvoloni prendono il sopravvento: anche oggi si pedalerà sotto l’acqua!
Lo stesso procedo con calma. La strada che da Quara conduce a Morsiano e Romanoro è troppo bella per lasciarla scorrere via in fretta

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verso Morsiano

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Alta Valle del Dolo

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Morsiano

Arrivo a Romanoro, secondo controllo e secondo ristoro, anche qui non manca nulla: pane e marmellata, pane e nutella, sali, coca cola, erbazzone ecc., vuoi che non mi fermi ad assaggiare di tutto un po’? E poi non posso mica far torto ai volontari che son lì per noi ciclisti!
Superato Romanoro puntualissime cadono le prime gocce d’acqua, da Farneta sarà pioggia battente sino a Castellarano.
Raggiungo il traguardo completamente inzuppata, le scarpe ridotte ad un acquitrino. Scappo a casa o mi fermo al pasta party? Ovviamente mi fermo a pranzo.
Sport Insieme Castellarano è una garanzia nell’organizzare eventi di questo tipo: percorso segnalato perfettamente, ristori fornitissimi, pasta party finale decisamente abbondante, insomma nulla lasciato al caso. E poi la straordinaria disponibilità dei volontari, ed è stato davvero un piacere avere pranzato con alcuni di loro. Bravi! Il prossimo anno, però, prenotiamo il sole.

Il rientro a casa, ovviamente, è avvenuto sotto la pioggia che, anziché cessare, se possibile aumentava di intensità.
Dai la pioggia non è male, alla fine mi sono divertita davvero.

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Di nuovo sotto la pioggia

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

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2 risposte a “Pedalando sotto la pioggia: Randonnée della Romagna e GF di Castellarano”

  1. Hai ragione Cinzia, gran fondo mentalità diversa….. e modo diverso di intendere la bici. Ma anche le randonee stanno cambiando……………..
    Complimenti ciao