Nove Colli notturna: una notte indimenticabile!

Nove Colli notturna – da Cesenatico a Sogliano al Rubicone: la grande illusione

La “Nove Colli”, per chi va in bici, è la granfondo per eccellenza, tutti prima o poi vogliono cimentarsi sulle sue strade. Un percorso che si snoda sulle colline romagnole, nervoso, per nulla semplice con i suoi 3.800 mt di dsl spalmati su 208 km, le pendenze cattive a doppia cifra.
È uno spettacolo assistere alla partenza: 12.000 ciclisti che suonano all’unisono lo stesso strumento: la bicicletta! E sono le note della catena e dei colpi di pedale che si perdono nell’alba di una domenica mattina di maggio.
Nove Colli è sinonimo, da qualche anno, anche di randonnee notturna, numeri più piccoli in termini di partecipanti ma altrettanto prestigiosa della sorella maggiore diurna. Il percorso è il medesimo cui si aggiunge la difficoltà di pedalare di notte.
Mi sono sempre chiesta come fosse una Nove Colli notturna, quale sarebbe stato l’impatto di un Barbotto o di un Gorolo, e la difficoltà delle discese particolarmente ripide e pericolose. E perché non togliersi la curiosità e partecipare? Rapida consultazione, decisione altrettanto rapida: il 20 maggio si va a Cesenatico per la randonnee notturna sulle strade della Nove Colli. Io ed Eros faremo il percorso lungo di 208 km, e i Capitani Sonia e Leo, il percorso medio di 130 km (mai decisione fu più saggia alla luce di quanto sarebbe accaduto nella notte).

Poco prima delle 18,00, orario fissato per la partenza, arriviamo in sella alle nostre bici al Porto Canale 

Nove Colli notturna

Facebike Team: in attesa della partenza

I nuvoloni che per tutta la giornata hanno coperto il cielo si stanno allontanando, il sole e l’azzurro  provano a farsi spazio…la speranza è quella di non dovere usare l’abbigliamento anti acqua. Nell’attesa della partenza la bella sorpresa di alcuni amici venuti a salutarci e a portarci il loro sostegno: Gian Paolo di Formigine, e ancora Tiziano e Luca, conosciuti su Twitter, e finalmente volti reali. Un saluto, in occasioni come queste, non è mai un gesto banale ma rappresenta un piccolo – grande sostegno da portare con se durante le lunghe ore di pedalata. Grazie Gian Paolo, Tiziano e Luca per avere voluto essere presenti.

Alle 18,00 iniziano le partenze a piccoli gruppi; finalmente è il nostro turno. La pianura scorre veloce sino all’attacco del primo colle, il Polenta.
Quasi non riconosco i luoghi…il borgo di Bertinoro sulla collina, non lo avevo mai notato…qui ho sempre e solo pedalato insieme ad altre migliaia di ciclisti, l’intorno era dato non dai paesaggi ma dalle persone.

 

Nove Colli notturna

verso Bertinoro

Nove Colli notturna

Primo colle, il Polenta

Ecco le randonnee hanno il pregio di farti vedere i luoghi per quello che sono. Dai è quasi sereno, tra poco vedremo anche il tramonto…comincio a prendere fiducia. Mal riposta…terminato il Polenta, due curve ed ecco un nuvolone nero e carico di pioggia. Passano pochi minuti e inizia a scendere pioggia mista a grandine…è il Momento dell’abbigliamento anti acqua…dopo nemmeno un quarto d’ora la pioggia cessa di cadere.

Nove Colli notturna

…e piove!

Nove Colli notturna

..piove

Nel frattempo è calato il sole e si pedala nella notte. Si susseguono i colli, Pieve di Rivoschio e Ciola, l’attenzione è tutta per le discese particolarmente insidiose…per fortuna ha cessato di piovere e il fondo stradale è asciutto.

Nove Colli notturna

si pedala nella notte

Nove Colli notturna

…forse non piove più…

Arriviamo a Mercato Saraceno, attraversiamo la bella piazza illuminata, e siamo all’attacco del Barbotto… chissà se il tratto finale farà meno male pedalato al buio?!? Ciò che cambia non è la durezza della salita ma l’atmosfera, sembra quasi irreale, si sente il canto di qualche uccello notturno, le parole scambiate sottovoce con i compagni di viaggio, a lato strada non c’è nessuno a fare il tifo, non si sente la musica sparata a mille e la voce dello speaker sulla sommità del colle. È gentile il Barbotto di notte, quasi sembra scusarsi per le sue pendenze. Sulla sommità ci attende il controllo e il ristoro: un piatto di pasta al pomodoro, pane e mortadella, torta di mele ecc. insomma ci trattano proprio bene.

Nove Colli notturna

controllo e ristoro del Barbotto

Oltre a noi randagi incontriamo i partecipanti alla Nove Colli running, uomini e donne d’acciaio che percorreranno a passo camminato o di corsa 208 km!! Vieni spontaneo manifestare a costoro tutta la nostra stima ed il nostro sostegno.

Nove Colli notturna

runners

Occorre decidere il da farsi, tra poco i percorsi si divideranno. Sonia e Leo hanno deciso per il percorso medio; io ed Eros decidiamo di proseguire per i 208 km, non minaccia pioggia e pare schiarirsi, qualche timida stella si intravede. Salutiamo i Capitani dandoci appuntamento di lì a qualche ora per un buon caffè. Proseguiamo insieme a Massimiliano e Marco di Bologna. La fiducia cresce sempre più.

Nove Colli notturna

Max e Marco

Da Sogliano al Rubicone a Novafeltria

Lasciato Sogliano al Rubicone, dopo diversi km di discesa inizia la salita del Montetiffi, breve ma impegnativa. Sulla collina spicca il bellissimo borgo illuminato a giorno, in silenzio pedaliamo alzando spesso lo sguardo per catturare le immagini di una Nove Colli mai vista e vissuta come durante questa notte. Pedaliamo accanto ai runners, e per ognuno di loro un saluto e un incitamento, è davvero una impresa immensa quella stanno tentando di portare a termine.
Terminato il Montetiffi, dopo una beve discesa, inizia il Perticara, sappiamo che da lì a 9 km ci aspetta un altro controllo e ristoro, pensiamo già al caffè o al tè caldo. Ma all’improvviso inizia a piovere, no non sono solo due gocce, questo è un temporale in piena regola accompgnato anche da un vento freddo…bisogna coprirsi subito, ci fermiamo e infiliamo mantelline anti acqua, copricaschi,  copriscarpe, guanti anti acqua…è troppa, regge solo la giacca di goretex… le scarpe sono ridotte ad un acquitrino, i guanti ad una palude…arriviamo a Perticara, come immaginato i volontari hanno predisposto caffè e tè caldo, sostiamo dieci minuti, mangiamo qualcosa.

Nove Colli notturna

Controllo e ristoro a Perticara

Nove Colli notturna

Controllo e ristoro a Perticara

Il pensiero corre alle discese, da lì in poi sono davvero insidiose, quella di San Leo poi è pericolosa di suo figuriamoci con la pioggia. Ci facciamo coraggio e ripartiamo. La pioggia aumenta di intensità, si scende piano ma le pendenze sono importanti e la bici tende a prendere velocità. Non è semplice in queste condizioni governare il mezzo. E così in curva ho la netta sensazione di proseguire dritto e finire fuori strada, la frenata è lunghissima…riesco a fermarmi, scendo dalla bici e proseguo a piedi per un po’. Massimiliano è dietro di me, mi segue come un’ ombra e cerca di rassicurarmi. Eros, non vedendomi arrivare torna indietro, proseguiamo sempre a piedi e cominciamo a domandarci se abbia senso proseguire in queste condizioni. Arriviamo a Novafeltria, piove sempre, ci aspettano ancora tre salite e altrettante discese, tra cui quella di San Leo forse la più pericolosa di tutta la Nove Colli. Ci fermiamo e facciamo prevalere il buon senso, sino a Perticara ci siamo divertiti, abbiamo pedalato in sicurezza, non abbiamo bucato, nessuno è caduto. Io ed Eros decidiamo che la nostra Nove Colli notturna di chiude qui torniamo a Cesenatico, gli altri tre Colli li pedaleremo il prossimo anno. È innegabile che nel prendere questa decisione delusione e dispiacere si siano fatti sentire, e però son durati poco…dai ci aspetta una bella domenica tra amici, intorno ad una tavola con pesce, vino e tante risate. E delusione e dispiacere se ne vanno. Alle 5,30 arriviamo a Cesenatico, incontriamo i granfondisti che si apprestano ad andare alla partenza della Nove Colli diurna, sono una marea come sempre. Qualcuno ci fa i complimenti per avere fatto la notturna, ovviamente non ci prendiamo meriti che non abbiamo e specifichiamo che la nostra è stata una “sei Colli” ma lo stesso ribadiscono i complimenti per avere pedalato in queste difficili condizioni.

Ho pedalato sotto la pioggia diverse volte, ma non mi era mai capitata una situazione così insidiosa. Anche la pioggia non è mai uguale a sè stessa, a volte ti è quasi amica e, tutto sommato, ti concede di pedalare in relativa tranquillità; altre volte è respingente e rivendica la propria superiorità, non resta che assecondarla, mettersi da una parte e farle fare il suo corso. In questi anni di bici ho imparato che l’elemento naturale va rispettato e mai sfidato. Non ho mai creduto e condiviso la retorica “dell’eroe”, di colui che, in condizioni impossibili e mettendo a rischio se stesso, porta a termine la prestazione sportiva contro tutto e tutti. Gli eroi, quelli veri, sono altri. Noi pratichiamo uno sport con tanta passione, è parte della nostra vita e contribuisce a definirci per ciò che siamo. Io ho imparato a “darmi coraggio” andando in bici, ho tolto di mezzo paure infondate, ho spostato avanti il confine dei miei limiti ma dove ho visto un pericolo reale mi son fermata. Ecco lì ho posto un confine invalicabile. Sabato notte mi e ci siamo trovati davanti a questo confine, per me non era il caso di oltrepassarlo…forse non ho saputo “darmi il coraggio” per proseguire o forse ho trovato il coraggio di fermarmi.

Domenica

“Ci siamo divertiti, non abbiamo bucato e non siamo caduti, quindi è stata una bella pedalata” questo dice Eros al termine di ogni uscita in bici, randonnee o granfondo, e ha ragione. Noi abbiamo fatto la sei Colli, i Capitani il percorso medio, e siamo tutti rientrati interi con una bella e avventurosa storia da raccontare. Non poteva concludersi meglio la nostra Nove Colli notturna.

E la domenica a pranzo tutti a tavola a brindare a questa impresa…però questo cielo sereno e questo sole, ma proprio la notte scorse doveva scatenarsi l’universo?!?

Nove Colli notturna

domenica a pranzo

A questo link la nostra Nove colli diventata “sei colli”

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”


 

 

 

 

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