Le strade che portano al Ghisallo

“Nella vita non contano i passi che fai, né le scarpe che usi, ma le impronte che lasci” (cit.)

Le strade che portano al Ghisallo

Le strade che portano al Ghisallo…grigie come due anni fa e luminose, soleggiate come sabato scorso.
Era il 2 ottobre del 2016 quando salii al Ghisallo per la prima volta…una opaca giornata di inizio autunno…erano con me, seppure virtualmente, la “Capitana” Sonia e il “Campione” Samuele…e dove potevo portarvi se non lassù!
C’è chi è capace a pregare, io no, io so pedalare che, poi, forse è un pregare anche quello.
Prima di partire scrissi queste parole: “Non so come sarà, solcare quelle strade, giungere alla sommità del Ghisallo, pedalare sulle rampe di Sormano. So che sarà particolare, perché la mia pedalata si dovrà moltiplicare per tre.
Sì perché la vita, a volte, fa giri strani, imbocca vie imperscrutabili, e ti costringe a prendere una pausa “dalla tua vita”. E, allora, in questa strana e straniante attesa si può provare a immaginare che altri, a te vicini, facciano, per te e con te, ciò che tu, adesso, non puoi fare. Così domani con me, sulla  bici, ci saranno due persone speciali, la “Capitana” e il “Campione”.

Poi la vita decise diversamente, andò in fuga su una strada sconosciuta portando con sé il “Campione”…
Quel 2 ottobre è sempre rimasto in un angolo del mio cuore…mi ripromisi di tornare ma non da sola…
Come per ogni cosa, prima che la si possa realizzare, occorre attendere il giusto tempo e le “persone giuste”

Il Ghisallo è un luogo speciale, sì perché qui trovano casa tutti i ciclisti, anche quelli che la vita ha voluto mandare in fuga.
Il Ghisallo è, quasi, un rifugio dove incontrarsi e ritrovarsi tra ciclisti, per raccontare e raccontarsi, per trasmettere la memoria di chi, ora, sta pedalando su strade lontane e infinite.
E ciò che racconta di Te, Samuele, ha trovato casa proprio quassù.

Sonia, la Tua amata Sonia, ha voluto portati al Ghisallo.
A differenza di due anni fa, il sole splendeva, accendendo il blu del Lago di Como ed il verde delle montagne. Questo luogo ha voluto accoglierti al meglio.

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Sonia e la Tua famiglia hanno donato, al Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, la Tua maglia, quella della “Carrera” del 1994, anno in cui divenisti ciclista professionista. Una maglia che racconta tanto di Te, le Tue vittorie più belle, quelle conquistate a braccia alzate, quelle che, quando Ti chiedevano come facessi, dove trovassi la forza, dopo tanta fatica e tanto lottare in gara, Tu rispondevi con una espressione che trasmetteva tutto il Tuo essere: “mollare mai!”.
Ecco, allora, che la Tua maglia parlerà per Te, chi la osserverà e saprà porsi in ascolto, vedrà e sentirà la storia di un grande atleta, delle sue vittorie, della sua grande generosità ed umanità.

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E’ stata una immensa emozione ed onore, per me e Monica, avere accompagnato Sonia e Samuele in questo viaggio, assistere alla consegna della maglia nelle mani di Antonio Molteni, Presidente della Fondazione Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo.

Ghisallo

…il giusto tempo e le “persone giuste” per ritornare al Ghisallo sono arrivate…

Ghisallo

Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo

Non v’è ciclista che non sappia dove si trovi il Ghisallo e che cosa significhi per il nostro sport…quando parli del Ghisallo parli del Giro di Lombardia, la Classica delle Foglie Morte, scorrono davanti agli occhi le imprese di grandi campioni, le immagini in bianco e nero del “ciclismo eroico” dei primi del ‘900.
Ma pensi pure alla Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti, ed al Santuario alla stessa dedicato. E anche se non sei credente, quando passi da lì, ti fermi e vai ad omaggiarLa. Il Ghisallo, infatti, è un luogo dove trovi ciclisti provenienti da tutte le parti del mondo accomunati da un’unica grande passione per il ciclismo…la potenza dello sport è anche questa, riconoscere l’universalità di un luogo ed il suo essere simbolo al di là delle differenze culturali e religiose!

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Ti brillano gli occhi quando metti piede nel Santuario: maglie e biciclette di campioni di oggi e di ieri, gagliardetti di società ciclistiche

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Accanto al Santuario è sorto il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, creato per volontà di Fiorenzo Magni, ed inaugurato nel 2006.

Ghisallo

Esso è una rappresentazione vivente del nostro sport, dagli albori della bicicletta ai giorni nostri. Attraverso le maglie, le biciclette, le immagini esposte scorre la storia del ciclismo, l’evoluzione del mezzo.

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Ma scorre anche la storia del nostro paese, sì, perché il ciclismo, ma lo sport in generale, è un grande romanzo popolare attraverso il quale è possibile leggere fatti ed accadimenti che vanno al di là dello sport…le immagini delle edizioni dei Giri d’Italia dell’immediato dopoguerra raccontano di un paese distrutto ma con la volontà di reagire e ricostruire. I colpi di pedale delle prime cicliste raccontano della emancipazione delle donne del nostro paese. I prototipi di biciclette esposte parlano dell’ingegno, dell’inventiva e della ricerca di progettisti e costruttori.
E ancora, attraverso le maglie e i mezzi donati, le carriere dei campioni, da Coppi, Bartali, Merckx, Bugno, Saronni, Bettini, Pantani, Paola Pezzo, Edita Pucinskaite, Marianne Voss.

Il Ghisallo non è solo una salita, un colle, è anche cultura sportiva.
E’ un Museo che merita di essere visitato per ciò che trasmette, per le emozioni che suscita.
Quando passiamo dal Ghisallo prendiamoci un po’ di tempo, scendiamo dalla bici e rechiamoci in visita al museo, ne vale davvero la pena.
Un ringraziamento speciale ad Antonio Molteni, Presidente della Fondazione Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo per il tempo che ci ha dedicato facendoci visitare il museo e raccontandoci le storie racchiuse in quel luogo. E’ raro incontrare persone animate da una così sincera passione e in grado, soprattutto,  di trasmetterla.
A questo link tutte le informazioni sul MUseo del Ciclismo Madonna del Ghisallo

Written, edite and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

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6 Replies to “Le strade che portano al Ghisallo”

  1. un post speciale questo; ho letto l’articolo del 2016 ed ho fatto qualche ricerca. Mai avrei potuto immaginare. La vita percorre strade spesso imperscrutabili e a volte sceglie per noi senza il nostro consenso. Bella la serenità che traspare dalle foto. Il tempo nel suo trascorrere ci è un pochino amico.
    Se mi permetti vi dico saluti affettuosi.