Racconti su due piedi – Il giusto tempo: la Croce Arcana, il Crinale e il Lago Scaffaiolo

Ci sono luoghi, anzi nomi di luoghi, sebbene mai raggiunti e visitati che si imprimono nella memoria. In un nascondersi e riapparire, si allontanano e poi ritornano. Sembra un gioco di rimandi, vado, ma non adesso, andrò poi…sì ma quando è “poi”?
“Poi” è il giusto tempo. È quando senti che un luogo lo puoi comprendere, che capisci non ti lascerà indifferente ma ritornerai a casa con lo zaino pieno di cose nuove: colori, immagini, emozioni, parole…E il giusto tempo diviene ancora “più giusto” se incontri sulla tua strada chi condivide lo stesso sentire…che poi gli incontri non son mai casuali e capitano sempre nel “giusto tempo”

Il giusto tempo

Le montagne dietro casa, vicine eppure lontane, mi affaccio alla finestra e le vedo, ogni mattina da 52 anni. Sono come quelle persone che incontri ogni giorno, le saluti ma non le conosci. Poi, un mattina, ci prendi un caffè insieme, scambi due parole e capisci che potreste andare avanti a parlare per ore. E, giorno dopo giorno, intorno ad un caffè si mostrano pezzi di mondo e di vita non ancora conosciuti.
Con le “montagne di casa” è stato così, ci ho preso il caffè in bici in questi anni, sino a ché è arrivato il tempo di sedersi intorno a un tavolo e pranzare insieme, associare un luogo reale ad un nome.
Apro il mio Molenskin, ogni pagina un timbro di un rifugio, un sentiero, un appunto, una fotografia…scorrono le dolomiti sotto i piedi, estati in salita, sguardo al cielo ad acchiappare le nuvole, a pestare i ghiaioni e la nevi perenni dei ghiacciai. La roccia esce da ogni pagina.
Manca qualcosa in questo taccuino nero…mancano i colori, i fiori, le nuvole sospese a mezz’aria, il vento che “pela” e quasi ti fa cadere, l’eco del mare…mancano le “montagne di casa”…a allora andiamo a colmare questa mancanza…E’ arrivato il “giusto tempo”, le “giuste persone” e i “giusti luoghi”!

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nuvole

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verde

Domenica 16 luglio: Croce Arcana, Crinale, Lago Scaffaiolo. Sino a ieri punti su una carta geografica, identificati da scatti fotografici, immaginati e pensati.
Partiamo in auto alla volta di Capanno Tassoni. La compagnia è un esperimento di sociologia applicata: ovvero come far convivere e dialogare tre diciassettenni e tre quaranta/cinquantenni, due generazioni apparentemente distanti anni luce! Anticipo il finale: esperimento riuscito…che, poi, se hai in comune la passione per la montagna il modo di dialogare lo trovi sempre.

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una bella compagnia

Arrivati a Capanno Tassoni, dopo un caffè e una fetta di crostata, zaino in spalla, scarponi ai piedi e ci si incammina verso il Passo della Croce Arcana. Già il 31 dicembre 1999 mi incamminai, sotto una fitta nevicata, sul sentiero che conduce al Passo ma, dopo nemmeno un km di cammino, dovetti rientrare…non era il giusto tempo.
Il sentiero ghiaiato (purtroppo aperto al traffico veicolare) procede, regolare, in mezzo al bosco per un paio di km.

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verso la Croce Arcana

Mano a mano che si sale la vegetazione inizia a diradare, sino a scomparire del tutto. Da ora in poi, passo dopo passo, come un susseguirsi di fotogrammi, l’appennino si svela per mostrare tutta la sua vastità in vetta alla Croce Arcana. 

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Croce Arcana

Luoghi

Croce Arcana – Quanto avevo immaginato non è nemmeno paragonabile alla realtà…gli occhi non sanno dove guardare: i “giganti buoni” sono lì, belli vispi, sorridono, salutano, quasi ci aspettassero. Ad ascoltare bene arriva il rumore delle onde, il Tirreno è dietro l’angolo…sì perché qui la montagna e il mare incrociano gli sguardi!

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Cimone e Libro Aperto

Crinale – Proseguiamo il nostro cammino sul sentiero 00, sul crinale appenninico, a cavallo tra Emilia e Toscana. E altri “giganti buoni” si mostrano: il Cupolino e lo Spigolino. Si dice che da queste cime le albe ed i tramonti siano unici, talmente belli che non vi siano parole per descriverli.

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in cammino


Raccontare questi luoghi è davvero difficile, mi paiono inadeguate le parole, riduttive, incapaci di renderne l’immensità: belli da far commuovere e lievi da rendere la vita più leggera…almeno per un po’. Insomma te li senti sulla pelle.

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Ma, camminando su di un crinale, non è difficile imbattersi nel vento, che qui dimora sovente.

Il Lago Scaffaiolo e il vento – Procedendo nel nostro cammino giungiamo in una conca, e ci appare il Lago Scaffaiolo: un gioiello incastonato tra le montagne!

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Lago Scaffaiolo

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Ma quante tonalità assume il colore verde a queste altitudini?!? Indescrivibili anch’esse…

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Intanto si alza un forte vento (probabilmente di tramontana), cerchiamo un angolo riparato per gustarci un panino e l’immancabile birra.

Impresa ardua, le raffiche si insinuano ovunque, e la temperatura comincia ad abbassarsi. Meglio prendere la via del ritorno. Abbandonata la conca dello Scaffaiolo veniamo investite da raffiche di vento ad oltre 90km/h (dati della stazione meteo), impossibile procedere, rischiamo di essere buttate a terra. Non rimane che sedersi, e attendere che cessino le raffiche…in questo frangente diviene finalmente chiaro il concetto di “tira un’aria che pela”: abbiamo avuto la netta sensazione che la pelle ci venisse strappata, a tratti era così pungente da far male, quasi fosse sabbia scagliata con violenza. Insomma una di quelle situazioni in cui non si sa come agire e, allora, non rimane che prenderla in ridere!

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vento

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vento

E che meraviglia vedere i nostri giovani compagni di viaggio prendere letteralmente di petto il vento per nulla intimoriti…e allora facciamoci coraggio anche noi e ripartiamo. In un precario equilibrio riusciamo a camminare tra le raffiche di vento e ad arrivare alla Croce Arcana per riprendere il sentiero verso Capanna Tassoni. Finalmente il vento cala di intensità, e il sole ricomincia a scaldare. In breve raggiungiamo l’auto e riprendiamo la via di casa.

Ora il Molenskin  non è più nero, ha cominciato a tingersi del verde dell’appennino, qualche fiore, soffia pure il vento quando lo sfoglio e non si sente più solo il rumore degli scarponi ma anche delle belle vocibastava aspettare il “giusto tempo” con le “giuste persone”.

A questo link il percorso Capanno Tassoni, Croce Arcana e Lago Scaffaiolo 

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

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2 risposte a “Racconti su due piedi – Il giusto tempo: la Croce Arcana, il Crinale e il Lago Scaffaiolo”

  1. E’ proprio vero che a volte le parole sono riduttive e non bastano per descrivere la bellezza dei paesaggi…ma in questo caso, chi conosce e ama le mille sfumature della montagna, secondo me riesce a coglierne la bellezza anche nelle splendide foto che hai condiviso! Quindi grazie <3

    • Grazie a Te, felice per l’apprezzamento e che le mie parole e fotografie abbiano, almeno un minimo, reso la bellezza del nostro Appennino. Grazie ancora <3