Raduni randagi: primo Rando raduno del Lago di Garda

In viaggio…

A volte non ti accorgi nemmeno di iniziare un viaggio, solo strada facendo prende forma, acquista un senso…la direzione che, subito, non è definita, cominci a intravederla con lo scorrere dei km. E la meta, la destinazione? Sì, ogni volta un punto di arrivo c’è, ma in realtà sono la strada e le persone, che diventano compagni di viaggio ma, soprattutto, Amici.
Questo viaggio è iniziato, senza che me accorgessi, tre anni fa ed è ancora in corso. Non c’è una meta finale, definitiva…più km percorri, e più ne vorresti percorrere. E’ un orizzonte che si sposta sempre più avanti.
Me l’avevano detto: “stai attenta, non lasciarti incantare dalle randonnee, dalle lunghe distanze…ti perdi, vai a cacciarti in un reticolo così intricato da non riuscire più a trovare l’uscita!!” In effetti…però è un bel perdersi ma, soprattutto, è un bel trovarsi ed incontrarsi. Lo scrissi già in un altro post, pedalare insieme per centinaia di km, giorno e notte, ti porta a stringere legami di amicizia unici che, davvero, vanno oltre il semplice pedalare insieme.
Già, perché mica affronti un viaggio in auto (i più vicini almeno 200 km tra andata e ritorno, ed i più lontani oltre 600 km), per trascorrere qualche ora insieme in bici, se non ti lega qualcosa che va oltre la semplice passione per il ciclismo!

Primo Rando raduno autogestito del Lago di Garda

Ci sono delle giornate che nascono così, quasi per caso. E allora un appuntamento di squadra, del Facebike team di cui faccio parte, che si rinnova ogni anno, si trasforma in un Rando raduno autogestito: “Si fa il Giro del Lago di Garda?” – “Sì, potremmo andare domenica 28 gennaio” – “Ok, e se estendessimo l’invito anche ai nostri Amici Randagi?” – “Certo che sì!”
Qualche messaggio, un paio di telefonate…l’immancabile gruppo WhatsApp ed ecco che prende vita il Rando raduno!

Domenica mattina, 28 gennaio, il punto di ritrovo è a Peschiera del Garda. Iniziamo a radunarci, siamo una trentina di persone…un bel numero considerato che abbiamo organizzato il tutto in pochi giorni. Arriviamo da Emilia, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Marche…ci sono gli Amici e compagni di viaggio conosciuti in questi anni , e tanti volti nuovi con i quali impareremo a conoscerci.

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Mariagrazia, Biagio, Rosanna e Franco

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Io, Manuele e Sonia

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Giuliano, Lucio e Leo

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Alle 9,00, puntualissimi, si parte. La strada è nota, l’abbiamo percorsa diverse volte. Eppure oggi pare diversa…sarà che siamo tanti, sarà che non ci si vedeva da mesi con diversi amici, sarà la voglia di pedalare alle stelle, sarà che è un altro pezzetto di strada verso la Sicilia (#obiettivotrinacria come dice il nostro Colonnello Pino), insomma, oggi, se possibile si mostra ancora più bella questa strada.

Sin dai primi km si capisce quale sarà la costante del giro: la voce stentorea del “Colonnello” Pino. D’altro canto il nostro più alto ufficiale in grado deve pur farsi sentire da tutta la truppa!

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Il Colonnello Pino e Annalisa


Il gruppo rimane più o meno compatto sino a Maderno, dove effettueremo la prima sosta. Da qui la ripartenza avverrà in gruppi distinti, e a diverse velocità. Ci ricompatteremo prima delle gallerie e dopo avere percorso un tratto della vecchia strada, ora chiusa al traffico veicolare, con pendenze abbastanza velenose.

A Riva del Garda sostiamo per la consueta foto di gruppo…è proprio un bel colpo d’occhio un gruppo di ciclisti così folto, colorato e variegato: ma quante sono le maglie?!?

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a Riva del Garda

Si riparte tutti insieme, mancano poco più di 60 km per rientrare a Peschiera.
Io mi mantengo nelle retrovie, con Lucio, Eros, Manuele e Paolo. Manuele mi chiede se ho ho intenzione di attaccare ai meno 20 km dall’arrivo: “no, ci sono i saliscendi” –  Eros, di rimando “e dove vuoi attaccare in discesa?”…sì, sì prendetemi pure in giro perché vado piano ovunque…Ecco la verità è che non attacco, non ho mai attaccato…dove vuoi che vada?!?  Meglio stare dietro, nel retrobottega…fai le foto, guardi il panorama, osservi quelli che hanno la gamba e sai che, di lì a poco, sempre per citare Manuele “ti caveranno come un rapanello”! E così puntualmente avviene…

Intanto a Lazise salutiamo  Fausto, Max ed Alessandro.
Arriviamo a Peschiera, felici e soddisfatti. Salutiamo gli amici che devono ripartire subito e, poi, brindiamo a questa bella giornata con una buona birra, in compagnia di chi può trattenersi ancora un poco.

Le belle giornate

Questa domenica è da ascrivere alle belle giornate, quelle piene di vita, fatte da persone luminose, dove sai che hai riempito ogni secondo, che hai dato un senso a ogni gesto e ogni parola detta è stata quella giusta.
E pure la natura si è accordata a questo sentire: la nebbia è svanita lasciando campo aperto al sole, e il vento si è presentato solo per un veloce saluto.

Al rientro, in autostrada, un bellissimo tramonto, con un sole che pareva una palla infuocata e, dalla parte opposta, il sorgere della luna.
Insomma quelle giornate dove la vita scorre e riempie il cuore…e siamo così presi che sbagliamo pure strada…che suonati! anziché immetterci sulla Brennero proseguiamo in direzione Venezia…vabbé poco male, facciamo un giro in tangenziale a Verona…

Abbiamo aperto la stagione con una “giornata capolavoro”, condivisa con tanti amici…magari riusciamo a trasformarla in un appuntamento fisso…

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Facebike Team

Intanto grazie a tutti coloro che hanno partecipato: Pino, Moreno, Rosy, Franco, Giuliano, Fausto, Max P. e Max B., Alessandro, Mirco, Annalisa, Mariagrazia, Biagio, Paolo S., Flavia, e tutti gli altri di cui non ricordo il nome; grazie agli amici Gian Carlo e Maria che non hanno potuto pedalare con noi ma sono, comunque, venuti a salutarci. E grazie al Facebike Team, Sonia, Eros, Lucio, Manuele, Ilario, Paolo e io, per l’idea del Rando raduno autogestito.

Mentre rientro a Sassuolo, la radio passa “Una notte in Italia” di Ivano Fossati, mi si stringe il cuore, ascolto le parole: il futuro che arriva chissà se ha fiato, il futuro che viene a darci fiato, la fortuna di chi vive adesso questo tempo sbandato…era il 1986, quante speranze legate a queste parole… Oggi, a 52 anni, ho più passato che futuro, e sento l’urgenza di viverlo tutto e di non sprecarne un solo secondo. La giornata che è appena trascorsa è stata così: senza spreco e piena di vita, di quella che scorre a fiumi.

Grazie a tutti per averla resa così.

Dati tecnici: abbiamo percorso circa 145 km per 746 d+, qui il percorso Giro del Lago di Garda

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

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4 Replies to “Raduni randagi: primo Rando raduno del Lago di Garda”

  1. Sono riuscito a leggerlo in un momento libero prima del mio impegno di cui ti ho scritto, come al solito bello il tuo racconto che enfatizza lo spirito rando ed il legame che ci unisce quando siamo insieme su quel fantastico mezzo che è la bicicletta. Complimenti Cinzia a te ed a tutti quanti hanno preso parte al giro. Alla prossima, un caro abbraccio a tutti voi!

  2. Complimenti da un ciclista alla frutta ma con cuore giovane che apprezza lo spirito di fare dello sport in compagnia dove la fatica insieme si trasforma in piacere dove il rapporto umano non oltrepassa mai in maniera naturale i confini del rispetto verso il prossimo e dove la natura la godi in tutto il suo splendore, grazie Eros per avermi fatto conoscere il vostro meraviglioso gruppo complimenti e un grosso augurio di buon proseguimento x tanto ma tanto tempo ancora! 😁