“Have you ever seen the rain?”Ovvero come finire in mezzo ad un temporale essendo fermamente convinti che, di lì a poco, uscirà il sole…

Have you ever seen the rain? Hai mai visto scendere la pioggia? Oggi ne ho vista, anzi ne abbiamo vista proprio tanta in poco più di 22 km percorsi.

Il programma prevedeva di partecipare alla Granfondo Cicloturistica dell’Appennino Reggiano

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Ovviamente 120 km ci parevano pochi, pertanto si era deciso di raggiungere Cavola direttamente in bici, aggiungendo così, tra andata e ritorno, circa 80 km, giusti per raggiungere il “minimo sindacale” di 200 km. Non avevamo, però, fatto i conti con il meteo che, a dispetto delle previsioni, peggiorava repentinamente già dalle prime luci dell’alba. E così, saggiamente (ciclosuonati sì, ma non scemi), decidevamo di raggiungere Cavola in auto. Più ci avvicinavamo e più il cielo si oscurava. Incuranti dei chiari segnali di un imminente maltempo decidevamo di partire attrezzati, però, di tutto punto contro un’eventuale pioggia.

Alla partenza: Eros e Sonia

Alla partenza: Eros e Sonia

Alla partenza: Manuele ed Eros

Alla partenza: Manuele ed Eros

Alla partenza: Paolo

Alla partenza: Paolo

La temperatura era accettabile, faceva fresco ma non freddo. E così, fiduciosi che il tempo avrebbe volto al meglio e che, comunque, la nostra direzione sarebbe stata in senso opposto a quella del temporale che si intravedeva all’orizzonte, partivamo allegramente. Dopo pochi km di marcia il cielo si oscurava sempre più, cominciavano a cadere le prime gocce che, in breve, si trasformavano in una fitta pioggia. Infilate le mantelline antipioggia, i copricasco ed i guanti impermeabili continuavamo a pedalare, ancora abbastanza convinti di poter portare a termine il nostro giro. Giunti a Toano (RE) il temporale faceva la voce grossa e, nel breve volgere di un paio di km, venivamo travolti da una teoria di tuoni e fulmini che assumevano le sembianze di  mostruose creature pronte ad arrestare la nostra marcia con ogni mezzo. E così scendeva in strada la più infida e mostruosa di tutte: il freddo!! Contro di esso ben poco potevamo; d’altronde il 19 di giugno pareva improbabile potesse fare ancora così freddo in appennino (7° a Toano son pochini). Non rimaneva altro che cercare un riparo e coprirsi ulteriormente (per chi aveva ancora qualcosa da indossare). Come notavo in un altro mio post la strada dispensa doni, basta volerli vedere. Anche in questa occasione la strada non ci ha traditi e ci ha “regalato” un garage in cui riparaci.

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Sonia, Eros e Cinzia: “scende la pioggia su di noi”

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Manuele, un uomo felice

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Sonia e Cinzia: sorridenti nonostante freddo e pioggia

Al riparo dentro un garage

Al riparo dentro un garage

A questo punto occorreva prendere una decisione, continuare al freddo e sotto la pioggia battente con tutti i rischi conseguenti, oppure, considerata la superiorità degli elementi naturali, rientrare al punto di partenza e scaldarci con un tè caldo? Come dicevo all’inizio siamo “ciclosuonati” ma non siamo né scemi né imprudenti, tutti quanti abbiamo qualcuno che a casa ci aspetta e non è giusto farlo preoccupare o soffrire per una stupida imprudenza o per un senso di superiorità rispetto alla natura. Quindi abbiamo preso la decisione più saggia: siamo rientrati di buon grado al punto di partenza dove davvero ci aspettava un tè caldo. L’abbiamo apprezzato così tanto che ci è parso il più buono mai bevuto in vita nostra!

Oggi abbiamo percorso solo 22 km, avevamo un avversario contro cui ben poco potevamo. L’unica cosa da fare era rispettarlo e, soprattutto,  ascoltarlo: ci ha esortati, sebbene in malo modo, a tornare a casa e noi lo abbiamo fatto.

Che dire? Abbiamo preso la decisione migliore, nonostante tutto ci siamo divertiti e siamo rientrati tutti interi ma sorridenti.

Quanta vita c’è in queste nostre avventure? Tanta, ma tanta davvero, anche se dobbiamo rinunciare, perché poi recuperiamo tutto con gli interessi alla prossima uscita!

Created and posted by Cinzia Vecchi 19/06/2016

 

 

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