San Pellegrino in Alpe: la salita con la S maiuscola

Facebike alla conquista di San Pellegrino in Alpe

Eros: un uomo un mito

Eros: un uomo un mito

Puntualmente, ogni anno, senza una ragione ben precisa si parte per “domare” la strada che da Pieve Fosciana (LU) conduce a San Pellegrino in Alpe (Lu Mo). I ciclisti che vivono tra le province di Modena, Reggio Emilia, Lucca e Massa Carrara sanno di cosa parlo perché, almeno una volta nella vita, hanno affrontato questa salita e, molti di loro, la affrontano tutti gli anni.

Ma cosa ha di speciale questa salita? Semplice: è un calvario! Ma, allo stesso tempo, è una salita formativa: ho visto impartire lezioni severissime a ciclisti fortissimi ma presuntuosi e mostrarsi benevolente con ciclisti non proprio portati per la salita ma umili e rispettosi.

Chi parte, come noi, da Modena o dalla provincia, arriva all’attacco di questa “salitella” dopo avere percorso già oltre 100 km e un dsl intorno ai 1600 mt

L'inizio del "calvario"

L’inizio del “calvario”

Salire a San Pellegrino in Alpe è una sorta di esperienza mistica anche per chi, come me, non è credente. I primi 9 km presentano pendenze oscillanti tra il 9% ed il 12% che, di per sé, sarebbero già sufficienti per classificare la salita come impegnativa o, addirittura, severa.

Gli ultimi 2,5 km si trasformano in un vero e proprio “calvario” con pendenze sempre oltre il 15% e punte oltre il 20%

un 18% per gradire

un 18% per gradire

A partire da questo cartello si entra in una dimensione parallela, dinanzi agli occhi si addensano visioni, alternativamente, di essere celestiali che sembrano tenderti un mano ed oscuri cavalieri minacciosi, armati di alabarde e ricoperti di armature, pronti a chiuderti il passaggio e a “disarcionarti” dalla bici. E poi ci sono le voci, come sirene tentatrici, ti “invitano” a scendere dalla bici.

L’elemento naturale si allea con il soprannaturale per farti fallire. E’ una lotta impari ma non impossibile, la chiave di volta è l’umiltà, la presunzione è bandita in queste terre!

Se sali con “animo umile” le insidie saranno superate, seppure con fatica e impegno, e ti ritroverai al cospetto del Santuario di San Pellegrino e del bar “Da Pacetto”, scusate l’accostamento improprio ma San Pellegrino in Alpe è così: un piazza con un Santuario ed il bar – ristorante, oltre la bottega del Sig. Ruggero.

L’ascesa a queste terre non poteva che essere oltremodo faticosa e impegnativa. Infatti, narra la leggenda che San Pellegrino, ritiratosi quassù, ingaggiò una lotta senza quartiere nei confronti del “maligno” costellata di insidie e penitenze. Quindi “le comodità” non erano contemplate!

Questa mattina, 17 luglio, fedeli alla tradizione della annuale ascesa a San Pellegrino in Alpe si incontravano a Maranello (Mo) due baldanzosi ciclisti del “Facebike team”: Eros ed io. Per l’occasione decidevamo di sfoggiare la maglia della Nazionale Randonneer, non si sa mai che San Pellegrino vedendoci così abbigliati decidesse di riservarci, se non un trattamento di favore, almeno un po’ di benevolenza.

Giunti a Pieve Fosciana ci siamo cosparsi il capo di cenere e, con animo penitente, abbiamo iniziato l’ascesa a passo lento ma costante. Dopo alcuni km la nostra marcia si arrestava causa foratura…che San Pellegrino fosse adirato?!? Sostituita la camera d’aria riprendevamo a salire e giungevamo così ai 2,5 km finali. E qui, con una mossa “kansas city”, riuscivamo a mettere fuori combattimento “cavalieri oscuri” e “sirene tentatrici”.

E’ bastato volgere lo sguardo alla nostra destra per comprendere come la fatica fatta e quella che ancora ci aspettava sarebbe stata sovrastata dalla bellezza. In quel momento è stato chiaro come nulla e nessuno avrebbe potuto arrestare la nostra pedalata

la bellezza supera la fatica

la bellezza supera la fatica

mossa "kansas city": alza lo sguardo

mossa “kansas city”: alza lo sguardo

mossa "kansas city": alza lo sguardo

mossa “kansas city”: alza lo sguardo

E così, accompagnati da tanta bellezza, siamo giunti al cospetto di San Pellegrino e San Bianco. Abbiamo fatto contente le maglie della Nazionale Randonneer che hanno visto un luogo magico ed hanno respirato le suggestioni della Garfagnana e del Frignano.

E, poi, una piccola soddisfazione personale: anche quest’anno il Facebike team ha solcato le strade che conducono a San Pellegrino in Alpe! Non si può dire che ci tiriamo indietro, anzi, più la salita è impegnativa più siamo tentati. Se non è sano agonismo questo! Ribadisco siamo pronti per il #Festival Filosofia #agonismo

Cinzia e Eros: finalmente a San Pellegrino in Alpe

Cinzia e Eros: finalmente a San Pellegrino in Alpe

Per chiudere vorrei dedicare questa ascesa a San Pellegrino in Alpe ai simpatici signori, e non lo dico in tono ironico erano simpatici davvero, che a Castiglione della Garfagnana ci hanno detto “un ce la fate; l’è troppo dura!”…e invece ce l’abbiamo fatta anche quest’anno!

written, created and posted by Cinzia Vecchi “cinziainbici” 17/07/2016

 

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