In cammino verso la primavera

 Autostrada

Un taglio di luna sottilissimo in cielo, un orizzonte colorato di rosso dal riverbero dei raggi del sole appena tramontato, il fiume Po che pare un nastro dorato e corre senza fretta verso il mare. Siamo sull’autostrada del Brennero, direzione Modena, di rientro da una giornata trascorsa a camminare. La luna, l’orizzonte rosso e il Po, mentre osservo, un impercettibile sorriso si disegna sulle mie labbra, chiudo gli occhi e per un momento vedo la bellezza che fu della pianura Padana e che, ancora, traspare in serate come questa.
L’autostrada del Brennero è sinonimo di montagna,  di respiro, di Europa, è una via di fuga, è la mia gioventù: Salisburgo, Monaco, Berlino, Amburgo. Ha un ché di evocativo, momenti buoni e momenti meno buoni, sole e ombra…tutto torna, rimandi di anni passati da riordinare e con cui far pace…una parola
Ma oggi è un’altra storia, in quell’attimo in cui chiudo gli occhi posso anche permettermi di scacciare le ombre e rivedere i fotogrammi di una giornata straordinaria a salutare il 2016 con due calci e un cordiale f…..o!

Di nuovo in cammino nel freddo inverno a cercare la primavera

Chiusura di anno in cammino e che cammino! “Three no ordinary women” scelgono un modo originale di mandare a quel paese l’anno di grazia 2016, ovvero mettendosi ancora una volta in cammino. La meta prescelta è il Monte Altissimo.

primavera

In cammino

primavera

in cammino

E’ evidente sin da subito come sia impossibile rimanere indifferenti a fronte di tanta bellezza e perfezione. La montagna con i suoi silenzi riesce a donare visioni uniche e a trasmettere energia viva. La contemplazione del sublime accompagna il cammino;  mentre si sale in silenzio si pensa, e anche il pensiero più pesante diviene affrontabile quasi che l’immensità di questo silenzio indicasse una via, un strada.

primavera

Altopiano di Brentonico

La montagna è così, te la senti dentro. A me fa piangere, mi sale un groppo alla gola e gli occhi si riempiono di lacrime. E’ malinconia, nostalgia e gioia allo stesse tempo. Si affastellano i ricordi del passato ma anche la consapevolezza del “qui e adesso” da vivere nella sua pienezza (ricordi Ivy? io ti porto sempre con me con tutti i tuoi insegnamenti).

primavera

Altopiano di Brentonico

Il cammino non è mai casuale, come già scrissi, ma presuppone compagni di viaggio che condividano un comune sentire che spesso si esprime attraverso il silenzio e l’ascolto del silenzio nel procedere. Più la strada si inerpica più il silenzio è profondo, e più scorre la comunanza del passo, della fatica e del sentire.

primavera

Altopiano di Brentonico

Non sono persone “ordinarie” quelle che condividono un cammino, ma portano il marchio della specialità. Se, come scrive Paolo Cognetti, “ognuno di noi ha una quota prediletta in montagna” chi cammina e condivide il cammino ha trovato una quota simile. Riesce a guardarsi negli occhi senza dovere salire o scendere di quota, viaggia affiancato. La visione è comune.

primavera

verso l’Altissimo

E allora si può camminare affiancate attraverso la più oscura e gelida notte artica, accompagnando chi si ritrova il gelo e il buio addosso. Non è una condivisione, una ripartizione, perché non è possibile, ma è una comprensione, è un abbraccio teso a trasmettere calore e infondere fiducia nella luce che verrà.

primavera

Lago di Garda

Questo cammino oggi ha visto la notte rischiararsi, fa ancora freddo ma il sole ogni giorno è un po’ più alto sull’orizzonte. Si fa largo tra le nebbie, la luce prova a filtrare.

primavera

verso l’Altissimo

Sul Monte Altissimo la luce c’era, l’aria era fredda ma i raggi del sole a tratti la scaldavano.
Abbiamo cominciato a camminare nella notte, ora si sta facendo giorno, è ancora inverno ma il cammino procede verso la primavera. E lassù ne abbiamo sperimentato un piccolo anticipo sedute all’aperto e bevendo una buona birra. Sì è tempo di ripartire, il disgelo è vicino!

primavera

“Three no ordinary women”

primavera

segnaletica

primsvera

Rifugio D. Chiesa all’Altissimo

Quindi possiamo tirare due calci a questo 2016, di cui non sentiremo la mancanza, e adoperarci a ché faccia giorno pieno:

“Portare la nostra parte di notte,
la nostra parte di mattino.
Di immensa gioia riempire il nostro spazio,
il nostro spazio riempire di disprezzo.
Qui una stella, là un’altra stella.
Qualcuno smarrisce la via!
Qui una nebbia, là un’altra nebbia.
Poi, il giorno!”  Emily Dickinson

Written, posted and edited by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

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