La giusta velocità è sempre relativa
La giusta velocità…ma esiste? No, è sempre relativa. La bicicletta è il paradigma di questa relatività. Tanti sono i modi di interpretarla. La velocità “tranquilla” del viaggiatore con il suo carico di bagagli; il né forte né piano ma sempre lontano del randonneur; la corsa contro il tempo dell’agonista, il cronometro che scorre, la pedalata più forte e potente a superare chi lo precede o a non farsi superare, un nastro di asfalto, una ruota da riprendere, un tempo da rincorrere. E allora la giusta velocità diviene il minor tempo impiegato a coprire una data distanza.

Granfondo del Po
La velocità del giro in bici con gli amici: può essere la più feroce delle competizioni oppure l’assumere il passo del più lento e il procedere insieme.
La velocità costretta dal vento contrario: rallentata dalla pedalata che diviene pesante.
E la giusta velocità di osservazione dei luoghi e delle persone? Dipende da quanto veloci corrono i sogni di chi pedala…e così può accadere che in una domenica “atlantica”, dove il vento gioca con i ciclisti, un po’ a spingerli e un po’ a respingerli,

pedalando controvento

pedalando controvento
frotte di nuvole bianche che si rincorrono in cielo senza sosta, la luce del sole pulita, brillante senza veli, a risaltare i colori della nostra terra, in una giornata così può accadere di sperimentare e incrociare le velocità di cui è fatta la bicicletta.

cielo e nuvole
La pedalata, in compagnia di Amici, a velocità sostenuta verso Ferrara; l’arrivo in volata della granfondo…ma quanto son veloci?!? il susseguirsi degli arrivi, ognuno spingendo sui pedali alla ricerca della propria velocità massima.
Uno scambio di battute con un amico granfondista, Fabrizio, sul concetto di velocità…ed ecco che prendono forma questi pensieri “sgangherati” sulla velocità!

Fabrizio granfondista
E poi il rientro, il vento contrario, l’argine del grande fiume, e la visione del Po a rallentare la velocità dei sogni e a divenirne parte. Allora è un attimo fermarsi e lasciarsi “inondare” dalle sue calme acque: “…non eravamo noi che entravamo in acqua , era l’acqua che entrava in noi e ci prendeva” Paolo Rumiz “Morimondo”

il Po
È così quando si pedala, si rincorre un sogno, e la velocità è quella del sogno: i granfondisti, i corridori, sognano il tempo, il minor tempo, rincorrono i secondi, rapidi come Mercurio; i viaggiatori sognano i luoghi, le persone, chiedono tempo per osservare e incontrare. E poi ci siamo noi, pedalatori delle terre di mezzo, un po’ corridori e un po’ viaggiatori, con il nostro “nè forte nè piano ma sempre lontano” che adattiamo la pedalata alla velocità dei nostri sogni e, qualche volta, riusciamo a raggiungerli.

Amici
Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”