L’alba, i papaveri, il tramonto e “mille salite”

L’alba in bici

Ci sono notti che terminano prima del sorgere del sole; i pensieri corrono troppo veloci per dormire e il cuore batte troppo forte. Un tamburo che rimbomba nella testa, il letto pare una prigione. “Ma dove vai? Esci?”  –  “Sì, lasciami andare, tu continua a riposare” – “Stai attenta, è buio” – “Non ti preoccupare, la bici monta le luci”
In strada un furgone fermo, attende di consegnare delle merci al vicino supermercato, l’autista lancia un’occhiata al mio passaggio, accenna un saluto con la testa. La circonvallazione è deserta, tra poco meno di due ore le auto procederanno lentamente in colonna.
L’alba mi ha colto in bici diverse volte durante le randonnee, eppure non mi sono mai fermata a osservarla, a catturare la prima luce, a sentire il primo raggio di sole sul volto. Dai pedala forte che andiamo ad abbracciare il sole! Son due km di salita “cattiva”, il cielo inizia a tingersi di rosso, dai più forte che ormai ci siamo. È fatta! La bici sdraiata per terra ed io seduta sull’erba fresca di rugiada, spunta il sole, è un incanto! Pare un pittore, con mano leggera passa il pennello e l’intorno prende colore: il verde scuro delle colline e il rosso che, in cielo, sfuma dall’intenso al tenue. Sono istanti che paiono non finire mai, mi perdo e vorrei non ritrovarmi…ma è già ora di rientrare. Pochi istanti e mi ritrovo nel caos: traffico, clacson che suonano, tutti di fretta…e scansati con quella bici! No, oggi non mi arrabbio, la bici mi ha regalato l’alba e il sole!

 

Alba

L’alba

I papaveri – domenica 16 aprile Pasqua

Ci pensa il sole a svegliarmi in questa domenica di Pasqua, sono da poco passate le 6,30 ed un raggio filtra dalle tapparelle. Tanto vale alzarsi e inforcare la bici per un breve giro tranquillo in attesa del pranzo in famiglia.
Ma sì, vado in città a prendere un caffè all’ombra del Duomo

L'alba

Duomo di Modena

Non è tardi, e decido di rientrare attraverso le strade secondarie: Cognento, Corletto e Corlo. È la campagna modenese con gli alberi da frutto, le, vigne, il grano, il mais, l’erba medica e, tra pochi giorni, le immancabili rotoballe. Pedalo più piano del solito, è una giornata troppo bella per lasciarla andare via. E così vedo i primi papaveri…un anticipo di estate! Sono fiori semplici, come le margherite e il tarassaco, e proprio per questo mi piacciono. Si fanno trovare ovunque, la loro bellezza è gratuita, la donano a chiunque la sappia cogliere. Volgo lo sguardo indietro…nonno Piero ti ricordi dei nostri papaveri nel parco, ma quanti erano?!? Adesso vado in campagna per vederli, in sella alla mia bici, così trovo pure te.

 

L'alba

I papaveri

Il tramonto – domenica 16 aprile Pasqua

La TV accesa, è da poco terminata la Amstel Gold Race con la vittoria di Philippe Gilbert, ascolto in sottofondo i commenti. Tra poco partirà il GP di formula 1; io sono un tutt’uno con la poltrona, il pranzo pasquale mi ha devastata! Un provvidenziale messaggio mi scuote dal torpore: ”chi viene a fare due passi e a vedere il tramonto?”. Si può fare, il sole ed il cielo promettono bene. Detto fatto, poco prima delle 19,00 siamo in cammino all’interno della riserva naturale delle Salse di Nirano. La bellezza, se la sai cogliere, la trovi anche a pochi passi da casa. All’improvviso si forma un arcobaleno, poco lontano deve avere piovuto. 

L'alba

Arcobaleno

C’è una luce intensa, i colori sono puliti, e le forme del paesaggio definite  alla perfezione.

L'alba

verso Nirano

Troviamo il punto dove osservare il tramonto; i calanchi e il Castello di Montegibbio sullo sfondo, un gioco particolare di nuvole quasi a disegnare una costa frastagliata, scogli ed isole in mezzo al mare. E più la luce si tinge di rosso e più si definisce il disegno delle nuvole e, senza avvertire, affiora il ricordo di un tramonto così bello da rigare il volto di lacrime. Era il 7 settembre  del 1999, nella penisola del Quiberon in Bretagna, seduta sulle rocce della “cote sauvage”, guardavo il sole tuffarsi nell’oceano, anche quel giorno, come oggi ero in compagnia di due Amiche. Allora cercavo lontano, con il passare degli anni ho imparato a cercare e guardare vicino, e così, a due passi da casa, è arrivato un tramonto da togliere il respiro e far luccicare gli occhi.

L'alba

Tramonto

L'alba

Tramonto

C’è sempre da imparare dalle Amiche che la vita mette sulla tua strada.

L'alba

Amiche

“Mille salite” – giovedì 13, sabato 15 e lunedì 17 aprile

Una settimana santa particolarmente intensa dal punto vista ciclistico, in compagnia di Allenatori, Capitani e Ciclisti di prima classe ma, soprattutto, Amici con la A maiuscola. Il dislivello accumulato non è stato per nulla indifferente: giovedì 110 km e 2126 mt dsl, sabato 149 km e 2102 mt dsl e lunedì 152 km e 1640 mt dsl! Sì, salite “cattive” ne abbiamo anche da queste parti! Non saranno le Alpi o le Dolomiti, ma le pendenze a doppia cifra son ben presenti e le “zampe” sono messe a dura prova.
Abbiamo solcato le strade della collina e del primo appennino di tre provincie.

Giovedì 13 aprile ha segnato il ritorno delle “tigri”,

L'alba

Le “tigri”

quindi il giro non poteva essere banale e scontato…ne è uscita una mini Nove Colli in formato reggiano con una alternanza di salite pedalabili e “velenose”. Le ascese di Valestra e del Castello di Carpineti, belle paesaggisticamente, ma con costanti pendenze a doppia cifra, arrecano alquanto fastidio alle gambe!

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Castello di Carpineti

La salita di Pantano, invece, fa riconciliare animo e gambe con la bici, giusto per prepararle alla tortura successiva del Bocco, Baiso dal Motocross e Telarolo! A questo link il giro: Giro “spaccagambe”

Sabato 15 aprile si cambia versante e si pedala tra le colline modenesi: siamo noi, i più belli, il Facebike Team! 

L'alba

Facebike Team


Questa volta le salite sono meno velenose ma comunque impegnative. Ma non ci si perde d’animo, tra una foto e una battuta, Ospitaletto da Spino, Pazzano, Serramazzoni, Fogliano e Puianello volano via come se nulla fosse (o quasi…).

L'alba

A questo link il giro: collina modenese

Lunedì 17 aprile si ripete in terra bolognese. I colli bolognesi sono di una eleganza e bellezza uniche, le strade per raggiungerli, però, sono ruvide e aspre, quasi respingenti. Non infrequenti sono i 18/19% di pendenza, che costringono a salire a “velocità equilibrio”! San Lorenzo, Badolo, Via San Vittore, Via degli Scalini, solo per citare alcune delle strade percorse, hanno “tritato” a dovere le nostre gambe…volevamo il dislivello e lo abbiamo ottenuto. 

L'alba

colli bolognesi

L'alba

colli bolognesi

A questo link il giro: colli bolognesi

La ricchezza di queste giornate, e ciò che ne rimane, la fanno le persone, ovvero gli Amici.

L'alba

Amici

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

 

 

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