Blu grand’acqua: la Randonnee del Lago di Garda

Una nuova stagione “randagia”

Domenica 24 febbraio abbiamo abbiamo dato inizio alla stagione delle randonnee…proprio non ce la facciamo a stare alla larga dalle lunghe distanze!
Il 2019 è l’anno della 19° Parigi – Brest – Parigi , la randonnee per antonomasia, l’olimpiade dei randonneur, alla quale, almeno una volta nella vita, si vorrebbe partecipare.
Quindi, vien da sé che questo sarà il mio, anzi, il nostro obiettivo per il 2019!

La PBP è un brevetto over 1000 km, per la precisione 1200 km e, per prendervi parte, occorre qualificarsi partecipando ad almeno quattro brevetti sulle distanze standard della specialità: 200, 300, 400 e 600 km.
Avendo partecipato nel 2018 alla Sicilia No Stop (io, Sonia e Leo), oppure a un 600 km (Tiziano), possiamo effettuare la pre iscrizione già a metà gennaio, e così facciamo.
A questo punto non resta che individuare i brevetti per qualificarci ed effettuare, a giugno, la iscrizione vera e propria.

Scorriamo il calendario, fitto di appuntamenti, tutti interessanti. La scelta, però, deve cadere su quelli che presentano percorsi similari alla PBP, quindi vallonati, con salite non eccessivamente lunghe o con pendenze estreme.
L’occhio cade sui brevetti organizzati dalla società sportiva SportVerona “I Magnifici quattro”, 4 randonnee tra Veneto e Trentino – Alto Adige: il Lago di Garda, i Fiumi e i Laghi, la Valsugana, le Dolomiti. Percorsi spettacolari ma con dislivelli contenuti e su terreni prevalentemente ondulati, salite mai cattive…proprio quello che fa per noi.
E’ deciso, ci iscriviamo a tutti e quattro!

Domenica 24 febbraio – La Randonnee del Lago di Garda

Il percorso di questa randonnee, visto sulla carta, non pare eccessivamente impegnativo: partenza da Villa Guerina a Montorio Veronese, passaggio per la città di Verona, Peschiera del Garda, giro del lago sino a Bardolino da dove si entra nella Valpolicella, salita delle Torricelle e, infine, rientro a Montorio. Il tutto per 217 km e 1300 d+.

Dai non è così difficile…però, c’è un però grande come una casa. Sì perché i mesi invernali non sono proprio il massimo per allenarsi: il meteo avverso (a volte cade pure la neve in Emilia Romagna…), il freddo, l’influenza…insomma, facendo due conti, da Natale abbiamo fatto una sola uscita lunga degna di nota: il 6 gennaio, il giro del Lago di Garda, 147 km. Dopodiché una debacle! Il maltempo prima, l’influenza dopo hanno limitato non poco le uscite in bici: qualche giretto in mtb da 50/60 km ed un unico giro in bdc di 120 km…le gambe hanno una vago e annebbiato ricordo delle lunghe distanze.
Ma mica ci facciamo scoraggiare, dai si va egualmente, sarà l’occasione per mettere il primo 200 km nelle gambe.

Il meteo pare promettere bene, la settimana scorre tra giornate primaverili, con punte sino a 17/18 gradi…balena pure l’idea di partire in tenuta estiva!! Venerdì l’idea viene prontamente abbandonata: arriva aria gelida e le temperature si abbassano repentinamente. Domenica, alla partenza, son previste temperature sotto lo 0.
Nel tardo pomeriggio di sabato arriviamo a Montorio, ritiriamo le carte di viaggio, una pizza e una birra e, poi, tutti a nanna dentro al camper di Tiziano.
Alle 5,00 di domenica mattina siamo già operativi, una veloce colazione, indossiamo le tenute invernali, usciamo dal camper dove veniamo investiti dal gelo!!
Non ho il coraggio di guardare la temperatura…meglio non sapere.

Io, Tiziano, Sonia e Leo ci avviamo al luogo della partenza dove ci attendono gli altri amici: Gianni, Emanuele, Paolo, Massimo, Alviano e Daniele. Un piccolo imprevisto ci fa ritardare la partenza di un quarto d’ora, poco male, abbiamo le tracce.

Alle 6,15 ci mettiamo in marcia, fa ancora buio, il traffico è pressoché inesistente. In breve arriviamo a Verona ammantata dalle prime luci dell’aurora che le conferiscono una veste ancora più bella ed elegante: scorrono sotto i nostri occhi l’Adige e l’Arena 

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(la qualità delle immagini non è delle migliori)

Il silenzio è rotto solo dal fruscio della pedalata.

Fermi ad un semaforo si materializza il primo “incontro randagio” di giornata: Antonella e Marina randage doc, è sempre un bel ritrovarsi.

Usciti da Verona ci immettiamo sulla ciclabile dell’Adige, alle nostre spalle spunta il sole ma non scalda, anche i suoi raggi sono gelidi questa mattina. I miei piedi e le mie mani sono pezzi di ghiaccio. E’ un’aria cruda, pungente, mi pare di avere degli aghi conficcati nelle gambe e nelle braccia.
Siamo nei pressi di Peschiera del Garda, abbiamo percorso 40 km; la temperatura comincia ad aumentare, seppure lievemente. Il gruppo è compatto, la velocità non oltrepassa mai i 30 km/h, è quella giusta.
La strada ora la conosciamo bene, eppure è sempre un piacere pedalare qui, con la visione del lago sempre presente, quasi una spinta in più per proseguire.

la Randonnee del Lago di Garda

Mano a mano procediamo veniamo raggiunti e superati dai numerosi gruppi di ciclisti che, ogni domenica, si danno appuntamento su queste strade.
Dopo 84 km arriviamo a Toscolano Maderno, dove è fissato il primo controllo. Ci sta una sosta caffè e brioche, qualche foto al lago, alla Chiesa e ai randagi.

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Qui troviamo Loretta, Barbara, Carla e Carmine. Ripartiamo tutti insieme.

Ci aspetta il tratto di strada più insidioso, costellato di gallerie e, solitamente, di forte vento contrario (Limone – Riva). Lo superiamo pressoché indenni.
Giunti a Torbole, km 123, apponiamo il secondo timbro sulla carta di viaggio e mettiamo qualcosa nello stomaco, così per non perdere l’abitudine…

Si riparte, il vento soffia in direzione contraria ma l’instancabile Capitano Leo, in testa al gruppo, si incarica di portarci sino a Bardolino. Avercene di Capitani come lui!
E’ ora di pranzo, il traffico veicolare cala visibilmente, posso scattare qualche foto al lago e agli amici in sicurezza 

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E siamo al terzo controllo, a Bardolino, e qui si materializzano altri incontri randagi: Moreno, Renzo, Giovanni…è la bellezza della prima randonnee, rivedi tutti dopo i mesi di pausa ed è sempre come se non ci fossimo mai persi di vista…si riprende il discorso dall’ultima volta che ci siamo incontrati, quasi fosse ieri…le randonnee sono così, alimentano amicizie che nemmeno le centinaia di km che si separano riescono a scalfire.
Lasciato Bardolino lancio uno sguardo al Garmin, abbiamo percorso circa 170 km, ne mancano più o meno 40, la strada si fa ondulata e capisco subito che le gambe iniziano a cedere…d’altro canto il poco allenamento non perdona…
In questi casi si fa pedalare la testa (sperando che regga) e ci si appoggia al gruppo, supporto fondamentale: una parola, una battuta, ti fanno sopportare e superare la sofferenza. Prima di arrivare alle Torricelle si materializza Eugenio, alias GigioLaser, amico virtuale sulla piattaforma twitter, che, finalmente, diviene conoscenza reale.

Arriviamo all’attacco delle Torricelle, le gambe sono sbriciolate, mestamente il gruppo scompare dalla mia vista, rimangono a farmi compagnia Titti ed Eugenio. E dire che non è una salita cattiva, eccettuati due brevi tratti, è tutta pedalabile…penso di non avere affrontato in maniera così scandalosa nessun altra salita in tutta la mia carriera ciclistica, procedevo a velocità equilibrio!!

la Randonnee del Lago di Garda

Comunque tra un accidente, uno sbuffo e una brutta parola sono arrivata in cima anche a questa! Finalmente si scende, e riprendo fiato. Al termine della discesa il gruppo ci sta aspettando. Ripartiamo tutti insieme, pochi km ed è finita. Ecco il cartello di Montorio Veronese, è fatta!

Anche questa volta siamo riusciti a partire insieme ed arrivare insieme, ed è sempre il risultato più bello e prezioso che si porta a casa da una randonnee.
La differenza la fa sempre il gruppo, quando è coeso e sintonizzato sulle stesse frequenze.

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Ed è una grande soddisfazione sentirsi dire da chi non ci conosce, e per la prima volta ha pedalato con noi: ”siete un gruppo fantastico, ho pedalato bene con voi e mi sono divertito”.
Questo è davvero tanto, sono i frutti di una buona semina. Non sono i tempi, i km/h, i KOM o i PR a dare valore al nostro pedalare, ma è il riuscire a coinvolgere e ad accogliere.

Ringraziamenti

Uno speciale ringraziamento a SportVerona, Giorgio Musseu Murari e Simonetta Bettio, per la cura con cui hanno organizzato e gestito l’evento, per l’ideazione del percorso e l’accoglienza dei randonneur. Davvero un enorme grazie! Ci vediamo al 300 km.

A questo link il percorso della Randonnee del Lago di Garda

Le fotografie sono state scattate da me, Sonia e Tiziano.

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

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8 Replies to “Blu grand’acqua: la Randonnee del Lago di Garda”

  1. Bel racconto per quei 70 km da “aggregato” ho vissuto esattamente quanto hai riportato sulle Torriccelle anche io ringrazio Tiziano e te per pazienza e cortesia. Ciao Eugenio nonché Gigio per gli amici ciclisti.