Storie di 1001 Miglia – parte prima: volti

Raccontare la 1001 Miglia è quasi un’impresa tanto quanto pedalarla, tanti sono gli aspetti e i contenuti di narrazione.
La “mia” 1001 Miglia è fatta e rappresentata da volti, luoghi ed emozioni.

VOLTI
Martedì 16 agosto, in attesa della partenza della 1001 Miglia, il cuore “va a mille” al pensiero dell’avventura che, di lì a poco, andrà a cominciare. Inizio a scrutare i volti di chi si aggira per il centro sportivo di Nerviano e mi avvedo che tutti, o quasi, sorridono, magari un po’ preoccupati, ma felici di esserci

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Sonia e Leo: breefing 1001 Miglia

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Sonia, il Principe e Carmine

E allora anche il mio cuore comincia a quietarsi un poco.

Si parte, sarà una lunga notte attraverso la Pianura Padana, fatta di sguardi attenti e vigili per evitare le insidie del buio e del fondo stradale ridotto, quasi ovunque, ad un colabrodo: buche e crepe in ogni dove! Effettuare qualche scatto è quasi impossibile, una semplice disattenzione può costare una caduta e non è proprio il caso di rischiare.Le prime luci del giorno ci vedono costeggiare il grande fiume, il Po. E qui incontreremo l’amico Fabio che dovrà abbandonare la 1001 Miglia causa rottura del cambio.

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Fabio, Leo e Loris

A metà mattinata, dopo avere percorso 303 km, raggiungiamo il punto controllo – ristoro di Massa Finalese. Ci sentiamo a casa, volti amici ci attendono; uno su tutti mi apre il cuore: il sorriso rassicurante di Lorenzo Borelli

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Lorenzo

Persone come Lorenzo son capaci, con un semplice sorriso, di infondere sicurezza e aiutarti a proseguire il viaggio con qualche pensiero in meno.
Si riparte e la compagnia aumenta: il “gigante buono” Renzo che rimarrà con noi sino a Dicomano, Stefano e Fausto che ci accompagneranno sino al termine e il mitico Pino che resterà con noi sino alla mattinata di domenica.

A Lugo di Romagna troviamo un vero e proprio comitato di accoglienza capace di illuminare i nostri volti con una espressione di gioia

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Sonia, Cinzia, Leo

Eros, Lucio, Diletta e Cippo son lì che ci attendono pronti a far partire “la ola” al nostro arrivo! E la fatica di 406 km pedalati si fa più lieve.
Con la tappa di Lugo di Romagna termina la pianura, da qui in poi il percorso si farà più severo con salite e vallonati. Apre le danze il passo Sambuca dove vedremo “spegnersi” la giornata e accendersi la notte con una luna così bella da far commuovere.
La sosta a circa metà della salita vede ancora, nonostante la fatica, volti sorridenti

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Stefano

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Renzo

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Fausto e Pino

Raggiunto il valico del Sambuca inizia una lunga discesa che ci condurrà sino a Dicomano.  Qui ci attende Cippo che ha predisposto un nostro personale campeggio per permetterci di riposare tranquillamente qualche ora.

18 agosto

Nonostante i 509 km percorsi la mattina del 18 agosto si riparte con il sorriso sulle labbra che, ben presto, si spegnerà in una smorfia di fatica sulle rampe della salita di Vallombrosa. Ma ad illuminare la giornata sarà un incontro inaspettato: l’amico Fulvio, improvvisamente, si palesa dinanzi a noi ed è subito festa!

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Fulvio

Lo stesso a Vallombrosa dove ritroveremo Cippo

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Cippo

E non è poca cosa trovare sul percorso di una prova così dura volti amici. Rappresentano una spinta ed una motivazione in più per proseguire, soprattutto per chi, come me, affronta per la prima volta una tale impresa.

Il viaggio prosegue, l’obbiettivo è giungere sino a Bolsena. Sarà una tappa veramente impegnativa attraverso Toscana, Umbria e Lazio dove la pianura sarà solo un lontano ricordo. La fatica comincia a farsi sentire e a trasparire sui volti ma si prosegue.

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io

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Leo e Sonia

E così non mancheremo l’appuntamento con i punti di controllo di Chiusi, Todi e Bolsena. Giunti a Bolsena incontreremo l’amico Giovanni che si vedrà costretto al ritiro a causa delle contusioni rimediate in una caduta.
Bolsena rappresentava il nostro primo obbiettivo, infatti non volevamo perderci il panino con la porchetta che, non appena arrivati, prontamente ci verrà servito! Essendo, ormai, notte avanzata occorre riposare qualche ora: mai impresa fu così impossibile. Il dormitorio allestito nel centro sportivo si rivelava alquanto rumoroso e tale da rendere impossibile il sonno. Così il mattino del 19 agosto si ripartiva senza avere chiuso occhio.

19 agosto

Il programma della giornata prevedeva una lunga pedalata in terra senese, attraverso la Val d’Orcia e le crete senesi. Un caldo opprimente ci conduceva al valico di Radicofani ove ci inventavamo il primo ristoro autogestito del nostro viaggio. Infatti, dopo avere percorso km e km senza incontrare fontane e bar, avvistavamo un furgone della Bo Frost e convincevamo l’autista a venderci una scatola di gelati: ciò ci rendeva le persone più felici del mondo!

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Stefano e Sonia

Giunti a Castelnuovo Berardenga ci attendeva un ottimo ristoro e, finalmente, un dormitorio silenzioso dove potevamo riposare alcune ore.

20 agosto

Il giorno 20 agosto giungevamo nella terra di Pinocchio dove, al termine della lunga salita che conduce al passo del Trebbio, l’amico Stefano aveva fatto predisporre alla sua compagna un ricco ristoro a base di focacce, schiacciate, mortadella, salame, frutta, coca cola e acqua. E qui altro che sorrisi, praticamente siamo rinati! Essendo sulla strada, ovviamente, tutti randonneer di passaggio si fermavano. Perché, alla fine, anche se non ci si conosce si è comunque amici. La condivisione di prove così dure sviluppa un senso di solidarietà e comunità unico, si è subito amici e fratelli. E’ incredibile!

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Fausto

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Nazzareno e Leo

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amico thailandese

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Sonia

Terminato il lauto pranzo il viaggio proseguiva verso la Garfagnana e la Lunigiana. Si arrivava al punto tappa del giorno: lago di Gramolazzo – Gorfigliano all’interno del parco delle Alpi Apuane. Avevamo così percorso 1221 km, stanchi ma fiduciosi sebbene la tempistica prevedesse un “cancello” a Deiva Marina alle h. 8,00 del giorno successivo. Come dire, il tempo stringeva e ci costringeva a prevedere la partenza alla mezzanotte del giorno 21 agosto. Mentre facevamo questa valutazione arrivavano gli amici Enzo e Nadia in sella loro tandem. Alquanto affaticati, come tutti noi del resto, ci invitavano a brindare poiché avevano deciso di ritirasi in quanto non pensavano di potere arrivare al controllo di Deiva in tempo utile. Sinceramente li invitavamo a desistere da tale loro proposito e di proseguire o, quantomeno, di dormirci su e decidere l’indomani.

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Enzo e Nadia

21 agosto

Il nostro gruppo si metteva in marcia alla mezzanotte del 21 agosto e, con una corsa contro il tempo, ci dirigevamo verso la Liguria dove ci attendevano delle salite alquanto velenose ma riuscivamo a fare nostro il controllo di Deiva Marina in tempo utile. La stanchezza, ormai, la faceva da padrona, ed era davvero tanta poiché non trovavo nemmeno la forza di scattare qualche foto. Giunti alla sommità del passo del Bracco lo sconforto era tale da farmi scendere le lacrime: la durezza della 1001 Miglia si presentava e presentava il conto tutto in un colpo! Piano piano riprendevamo il viaggio e riacquistavo anche un po’ di fiducia,e così si arrivava al controllo di Casella dove incontravamo Enzo e Nadia che, saggiamente, avevano deciso di proseguire. Da lì si proseguiva per Castellania, nelle terre di Fausto Coppi, dove la stanchezza e l’emozione fortissima di avere quasi portato a termine la 1001 Miglia si impadronivano definitivamente del mio volto

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io

Dopo quasi cinque giorni di viaggio caratterizzati dall’avere dormito pochissimo decidevamo di trascorrere l’ultima notte in albergo, contagiati dal “Luigi rando style”. L’amico Luigi di Modena,

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Alberto e Luigi

infatti, ha un suo particolare stile di vivere le randonnee che prevede di riposare in albergo le ore notturne.
Noi, invece, siamo più “selvaggi” e ricorriamo al albergo solo ogni tanto.

22 agosto

E così la mattina di lunedì 22 agosto partivamo alla volta di Nerviano, ci separavo solo 90 km dal compimento dell’impresa. Attraverso le risaie e la campagna giungevamo così al traguardo con il sorriso stampato sui volti. Io non riesco ancora a togliermelo questo sorriso.

Gli abbracci, i brindisi e le risate sono stati la cifra dei nostri festeggiamenti

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io, Leo, Michele e Sonia

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Angela, Gabi, io, Antonella e Sonia

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randagi modenesi

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Sonia, io e Marco

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Carmine

 

Questa impresa è stata un successo ed un capolavoro di squadra, preparato minuziosamente da inizio anno con uscite settimanali e partecipazione a randonnee. La “capitana” Sonia, il “capitano” Leo ed io siamo riusciti a trovare un equilibrio che ci ha permesso di vivere questo viaggio senza liti o discussioni ma in armonia. Quasi sempre con il sorriso sulle labbra, abbiamo superato i nostri momenti di crisi, siamo riusciti a gestire i vari dolori e acciacchi. La “capitana” e il “capitano” sono stati una sorta di angeli custodi per me che, per la prima volta, affrontavo una tale prova. Affidarmi e fidarmi di loro è stata la scelta giusta. Insomma il Facebike Team si è dimostrato ancora una volta una grande squadra.

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Il trio delle meraviglie

Forse è anche per queste nostre caratteristiche che ispiriamo fiducia e riusciamo sempre ad aggregare altri compagni di viaggio durante le randonnee.
Io non mi rendo ancora conto dell’impresa compiuta, capisco che è “tanta roba”, ma mi ci vorrà ancora un po’ di tempo per comprendere a pieno il tutto. So, però, che i volti incontrati, i compagni di viaggio che si sono aggregati, Fausto, Pino, Michele, Stefano e Loris, mi hanno dato tantissimo. Da esperienze come questa si torna cambiati. Io ero partita con l’intento di ricomporre dei pezzi di vita e di ritrovare dei ricordi: posso dire di avere trovato quello che cercavo e di averlo riportato a casa.

written, edited and posted by Cinzia Vecchi Cinziainbici

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24 risposte a “Storie di 1001 Miglia – parte prima: volti”

  1. Era dal 2000 Roma -Bergamo che non leggevo un così bel racconto di viaggio.
    Allora fu il grande Giovanni Zilioli a raccontare quello che si poteva vedere da Roma a Bergamo in bicicletta, mentre molti di noi venendo dalle Gran fondo avevamo visto solo la nostra ruota davanti e quella dietro del nostro compagno.

  2. Comlimenti Cinzia un blog decisamente dinamico e che sa trasmettere tutta la passione di questa tua impresa e le emozioni di questo tuo incredibile viaggio!

  3. grandissimi tutti, complimenti ragazzi. L’unione e l’armonia del vostro gruppo sono la vostra forza!! A presto, spero!!

  4. I don’t know Italian, but I saw the photographs – AMMIRAZIONI!
    A friend of mine, from the same cycling club I’m in, did it as well. You people are amazing!

  5. Bellissimo racconto nelle foto ho scorto tanti volti noti…io ero una di quelli che vi ha accolto a Casella ti ricordo e ricordo benissimo le tue gentili parole per il nostro gruppo. Una come te non poteva che arrivare diritta al traguardo!!!! Bravissima
    Bravissimi tutti voi

    • Grazie di cuore per quanto avete fatto per accoglierci al meglio, dopo tanto pedalare arrivare ai punti di controllo e ristoro e trovare persone come voi ci ha dato una spinta in più per continuare. La 1001 Miglia è una straordinaria manifestazione anche grazie all’impegno e al lavoro delle tante persone che ci hanno assicurato un pasto e un luogo dove riposare. Grazie ancora Graziella 🙂

      • Grazie mille ma è stato bellissimo e davvero un pregio vivere con voi qualche momento della vostra impresa cmq girerò a tutto il gruppo le tue parole.
        Complimenti per il blog tra l’altro che è interessantissimo