Racconti su due piedi: il Cimone, il Libro Aperto e il tramonto

...cammino perché ho bisogno dello scorrere lento della terra sotto i piedi, perché ho bisogno di vedere i colori cambiare al ritmo della luce, perché ho bisogno di sentire i pensieri allontanarsi, perché ho bisogno di rallentare…cammino perché ho bisogno di respirare…

Il Cimone

Sabato 5 agosto, l’idea è quella di effettuare una lunga escursione attraverso il crinale, dal Cimone al Libro Aperto e ritorno, per scendere a Pian Cavallaro a calar del sole ed assistere al tramonto.

tramonto

Monte Cimone


Al Cimone siamo già salite altre due volte, senza mai trovare particolare affollamento. Oggi è diverso, complice l’annuale apertura dell’Osservatorio Meteorologico e le celebrazioni della Madonna delle nevi, incontriamo auto a salire e scendere lungo la strada che conduce a Pian Cavallaro e, poi, non appena giunte alle pendici del monte, osserviamo la “processione” di persone che scendono dalla vetta. Decidiamo di salire dal sentiero più impegnativo, pare ci sia meno gente.  In vista della vetta ci avvediamo della quantità di persone che ancora la gremiscono…basta un cenno per imboccare immediatamente il sentiero che conduce al Libro Aperto! Non è il Cimone che conosciamo, ha un aspetto diverso, chiassoso, troppo.

Il crinale e il Libro Aperto

Dalla vetta del Cimone la cresta del crinale e le cime del Libro Aperto paiono a “un tiro di schioppo” tanto che la stima di due ore di cammino indicata sulle guide pare eccessiva: “dai, due ore?!? Ma figurati, è lì…” In realtà non è lì ma è là il Libro Aperto!
Il sentiero 447 procede in discesa nel tratto iniziale e, una volta terminata, ci avvediamo della reale distanza. La conformazione del sentiero è un alternarsi di salita, a tratti su rocce esposte, e successive discese…ci aspetta un lungo cammino tra andata e ritorno. D’altro canto siamo qui per questo.

tramonto

La strada verso il Libro Aperto

Il sole non da tregua, brucia la pelle e il vento è quasi assente, ciò rende ancora più impegnativo il cammino.

Vediamo un branco di cavalli a poca distanza, sono bellissimi, liberi di muoversi su queste montagne. Proseguiamo e, passo dopo passo, si aprono spazi immensi dinanzi a noi: il Frignano, l’appennino bolognese,  quello reggiano, l’Abetone e  si intuiscono le Apuane dietro un velo di foschia.

tramonto

appennino

tramonto

appennino

In volo qualche rapace, il fischio isolato di una marmotta, un gregge di pecore più a valle, raro il passaggio di persone. Per lunghi tratti siamo solo noi e il suono del silenzio. È la seconda volta che mi imbatto in questo suono, la prima fu nel lontano 1995 ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo ed era il sibilo del vento dolomitico. Qui è più intenso e penetrante: nessun sibilo, solo i nostri passi lievi, la luce del sole, e l’eco del frinire delle cicale. Il tempo è rallentato, sembra sospeso, fermo…
Silenzio e lentezza scivolano sulla pelle a togliere i sedimenti, quasi carta vetrata, a eliminare le ruggini e le impurità. Si esce puliti, candidi da questo “bagno”. Rimane solo la polvere attaccata alle scarpe e alla pelle, ma è un sedimento buono questo, è la memoria del cammino.

In questa sospensione temporale viene facile immaginare e, perché no, vedere qualche creatura magica camminare al nostro fianco…vuoi che non ci sia un elfo, uno gnomo o un folletto qua vicino?!? Eccome se ci sono!
Proseguiamo il nostro cammino, superiamo un tratto roccioso, una rapida occhiata alla carta dei sentieri, non dovrebbe mancare molto, le due cime cominciano ad intravedersi. Arriviamo alle loro pendici, ecco il Libro Aperto, si potrebbe salire sulle due vette ma per oggi è sufficiente ammirarle da qui, sedute a terra, abbiamo ancora la strada del ritorno, fa molto caldo ed è meglio preservare le forze.

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Libro Aperto

Ci riposiamo un poco, passano altri camminatori, ci si scambia un saluto, quasi sottovoce, per non disturbare il silenzio. E’ proprio bello camminare su queste creste, tra pratoni e rocce, con il verde acceso degli alberi che spicca in mezzo al giallo dei prati.
Ripartiamo, prima, però, io rimedio una puntura di vespa…in una giornata perfetta una piccola nota stonata ci vuole…

Sulla strada del ritorno: il Cimone

Ripercorriamo il sentiero 447 a ritroso, il caldo non accenna a diminuire, vediamo il Cimone in lontananza e realizziamo quanta strada abbiamo percorso e quanta ancora ce ne aspetta…

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la via del ritorno

Arriviamo ai piedi del Cimone, rispetto a qualche ora fa pare trasfigurato, non giungono più voci e rumori dalla cima, si vedono solo due cavalli in lontananza. Riprendiamo a salire, è impegnativo anche da questo versante il sentiero, o forse è solo la stanchezza che inizia a farsi sentire.
Siamo in vetta, non siamo sole ci sono altre tre ragazze ed i cavalli.

tramonto

cavalli

Ci avviciniamo alla fontana per fare rifornimento di acqua ed un cavallo viene nella nostra stessa direzione, sarà mansueto?!? Riempite le borracce ci allontaniamo, il cavallo si accosta alla fontana e beve i residui di acqua rimasti…ha sete, ecco perché si avvicinava.

tramonto
Nel frattempo le altre tre ragazze iniziano a parlare con i cavalli…perfetto tre “suonate” come noi!
Ci sediamo, volgiamo lo sguardo verso il Libro Aperto: ne è scorsa oggi di strada sotto i nostri piedi e davanti ai nostri occhi…

tramonto

 

Pian cavallaro e il tramonto

Scendiamo a Pian Cavallaro, sono quasi le 19,00, non c’è più nessuno, passano solo due ragazzi con sacco a pelo e tenda sulle spalle, si allontanano velocemente.

tramonto

Eccoci a Pian Cavallaro

Ci sono un po’ di nubi in cielo, i raggi che filtrano ed il sole che indugia dietro di esse quasi volesse cambiare d’abito per il tramonto.

tramonto

Sole

E così è, da giallo acceso comincia ad assumere dei riflessi rossi.. E’ sopra il Cusna il sole…ecco si andrà a coricare all’ombra di un “Gigante”, quasi a volersi proteggere.

tramonto

Sole

Si sentono degli scampanellii poco lontano, mi alzo, sono i cavalli che si abbeverano presso il lago sottostante. Mentre si avvicina il calar del sole risalgono il pendio, sanno che è ora di rientrare, procedono quasi in fila lungo il sentiero, anche per loro questa giornata volge al termine.
Intanto il sole si colora di rosso acceso per qualche istante, il tempo di prendere congedo e addormentarsi a fianco del “Gigante”.

tramonto

Ma ecco che dalla parte opposta la luna illumina il cielo con la sua luce bianca.

tramonto

luna

Ci incamminiamo verso il lago della Ninfa osservando la strada…ma cosa sono questo luogo e questa strada?!? Non sono più gli stessi che ho visto decine di volte. La meraviglia e lo stupore si accendono alla luce del crepuscolo! Se l’anima ti sta un passo avanti coglie tutto ciò che incontra, non riesce a rimanere indifferente, poi te lo trasmette. Ecco il senso della meraviglia e dello stupore.
tramonto

tramonto

Tiziano Terzani scriveva che nessuno può pensare di portarsi a casa un’alba o un tramonto perché l’immensa bellezza della natura è lì per tutti. E allora proprio per questo li andiamo a vedere e ogni ci volta ci stupiscono perché non sono mai uguali, mostrano sempre qualcosa di diverso, rendono i luoghi diversi.

Sono stata a Pian Cavallaro decine di volte in bici, e almeno tre volte a piedi; eppure sabato sera era un luogo diverso. E’ proprio vero che occorre ritornare negli stessi luoghi già visitati e ripercorrere le stesse strade…cambiano e ci cambiano.

Ho scritto che l’anima non può rimanere incatenata, pena l’indifferenza a tutto, il gelo.
Bisogna lasciarla andare, a costo di sembrare un poco “suonati”.
Vale la pena togliersi le armature, abbattere quei muri invisibili che erigiamo a nostra protezione. Che, poi, non sono di protezione ma solo di privazione ed esclusione. Sono schermi che ci privano della possibilità di vedere e sentire.
Rallentare, camminare lentamente, e le barriere, piano piano, si sgretolano e si ricomincia a vedere, sentire e respirare.

Note tecniche, a questo link il percorso Escursione al Libro Aperto   27 km e 1300 D+, decisamente impegnativo, da “bimbe grandi”; e a questo link tutte le indicazioni e la descrizione dettagliata del sentiero Cimone – Libro Aperto 

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

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