Racconti su due piedi – Andiamo a Po

Camminare sugli argini

Andiamo a Po

Camminare è meditare, o meglio, lasciare andare liberi i pensieri, le domande ma non per allontanarli, bensì per dargli respiro…che, poi, tornano più chiari. Ed è inevitabile che i luoghi in cui camminiamo lascino impronte sui nostri pensieri.

Nelle terra d’acqua, lungo i corsi dei  fiumi, i pensieri assumono il ritmo delle correnti; e allora un torrente impetuoso susciterà le turbolenze dello spirito; l’apparente fluire lento delle acque di un grande fiume aiuterà a riordinare i pensieri.

Camminare sugli argini è un esercizio dell’anima: se risali la corrente vai verso il futuro, è l’acqua nuova che scorre sotto i tuoi occhi; se ti lasci trascinare dalla corrente sono i ricordi e il passato che ti accompagnano.

Andiamo a Po

Andiamo a Po!

Quando si va a Po, già, Po senza articolo…perché Po non è solo un fiume, è un Mito, un Dio; è materia e spirito che si fa persona. E mica le capisci queste cose se solo ti limiti a leggerle. Bisogna camminare lungo i suoi argini e osservarne le acque.
Pietro Ghizzardi, pittore naif, vissuto tra Viadana e Boretto, scriveva a proposito della piena del 1950: “l’acqua vuole andare al suo destino, non si poteva tenerla ferma”

Po va dove vuole, ci han provato ad imbrigliarlo, a cementificarlo, ma, niente, prima o poi, si riprende i suoi spazi.

Andiamo a Po

E’ come la vita, la puoi costringere in spazi angusti, farla procedere su binari prestabiliti, ma arriva il momento in cui si stanca, rompe gli argini, scappa. Puoi chiudere gli occhi, ignorarla e perderti lo “spettacolo”, oppure puoi seguirla.
Proprio come Po, le acque nuove e quelle passate, il fresco di ciò che sarà e il caldo di ciò che è stato.

Sugli argini succede questo, i passi verso la fonte che paiono più faticosi, è il nuovo da costruire; i passi verso il mare, più spediti, ciò che è stato, il già conosciuto. Ma che riserva, comunque, cose nuove. Un po’ come quei vortici che si formano sulla superficie dell’acqua, evocano ricordi, episodi passati eppure, a ben guardarli, mostrano una luce diversa, una piega nascosta, qualcosa che era sfuggito. E ti aiutano a comprendere, magari pure a riparare un guasto del passato!

E, ancora, la nebbia che cala all’improvviso, stende il suo velo sulle acque…l’incerto che spetta a te attraversare, andare a scoprire…quante cose scorrono tra gli argini!

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Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

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One Reply to “Racconti su due piedi – Andiamo a Po”

  1. Ciao Cinzia ogni luogo ha la sua magia, soprattutto quando trova chi lo sa raccontare; ogni altra parola diventa superflua. Che bel regalo di Natale questo scritto!
    Buon Natale e al prossimo sicuro buon 2019