Secondo randoraduno del Lago di Garda

…e il viaggio continua…lo scorso anno, di questi tempi, scrivevo che, a volte, i viaggi cominciano senza che nemmeno te ne accorga; viaggi che non hanno mete o direzioni definite e, forse, nemmeno hanno importanza, perché è ciò che incontri che definisce il viaggio: le persone e i luoghi!
Quasi per scherzo, improvvisammo una sorta di raduno autogestito, chiamando a raccolta un po’ di Amici “randagi” e non. Ne sortì il primo randoraduno del Lago di Garda

E se provassimo a ripetere l’evento anche quest’anno?!? In maniera improvvisata, due telefonate, qualche messaggio e un po’ di passaparola, domenica 6 gennaio ci siamo ritrovati! Una “Epifania randagia”! Perché, come dice Maria, la nostra scalatrice preferita, meglio in bici che andar per centri commerciali…

Epifania “randagia” al Lago di Garda

Più o meno puntuali, alle h. 9,00 di domenica 6 gennaio, ci radunavamo in un bel gruppetto di ciclisti, “randagi” e non, a Peschiera del Garda: emiliani, veneti, lombardi, piemontesi…

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poco dopo le 9,00, con una temperatura tendente allo 0, cominciavamo a pedalare. Pochi km e, nei pressi di Desenzano, si aggregava il gruppo “Giovanna, Ciro e Stefano”: “ma sì, saremo in tre o quattro”…in realtà avevano portato tutta la squadra!

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L’andatura è la solita, né forte né piano ma sempre lontano…eh, però, i falsopiani a salire, si fanno sentire, soprattutto se è da poco che hai ripreso a pedalare…pare quasi di scivolare indietro, ma c’è sempre la scusa pronta: “ho rallentato per scattare qualche foto”!

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Oltrepassiamo Gargnano, siamo ormai nei pressi della prima galleria, ci fermiamo per azionare i dispositivi luminosi e indossare le bretelle catarifrangenti. Qui ci aspetta Bianca, conoscenza virtuale che, finalmente, diviene reale.

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Uno scambio di battute e scopriamo che siamo esattamente come pensavamo…vedi che i social, se li usi bene, non ingannano, ma avvicinano le persone e ne favoriscono la conoscenza.
Si prosegue, una galleria dietro l’altra, a Limone l’immancabile vento contrario. Dai, siamo a Riva del Garda, dove  ci aspetta Carla.

Però, siamo davvero tanti!

Garda

Diversi, eterogenei…chi ha nelle gambe imprese memorabili di migliaia di km, chi si cimenta in granfondo o mediofondo, chi pedala al di fuori di tutto ciò, chi fa cicloraduni, chi ha la velocità del vento e chi quella del bradipo…
Davvero un “randoraduno” sgangherato, senza regole; forse proprio per questo, nonostante le evidenti differenze, riusciamo a pedalare insieme e a divertirci!

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Una veloce pausa caffè e riprendiamo la strada verso Peschiera. Il vento è a favore, il sole scalda davvero adesso; i colori e i riflessi del lago incantano…il senso, il modo di pedalare lo trasmettono anche i luoghi. E il Garda, con le sue acque limpide, le montagne ad abbracciarlo e proteggerlo, ti invita a non andare troppo di fretta e a goderti tutta la sua immensa bellezza.

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Sì, penso ci sia ancora posto per un ciclismo fuori dagli schemi, fantasioso e senza l’assillo delle medie orarie.
Si può ancora pedalare, “randagiare”, a sentimento!

Forse la bici dovremmo viverla così più spesso, dovremmo fare in modo che l’assenza di regole diventi la regola!

Un immenso grazie a tutti voi che avete partecipato e dato vita a questo secondo “randoraduno autogestito” (non vi cito tutti per nome perché sicuramente dimenticherei qualcuno): abbiamo pedalato non solo con le gambe, ma soprattutto con il cuore e l’anima. Grazie Amici!

A questo link il Giro del Lago di Garda

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

 

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