Una maglietta al giorno – un mondo provvisorio

“E la bici? Lo sport? Adesso che siamo chiusi in casa, come farai con tutte le tue attività?”, domanda che mi son sentita ripetere diverse volte durante i primi giorni del lockdown. Per la verità la risposta a questa domanda l’avevo già data prima che scattasse il lockdown. Precisamente il giorno 9 marzo, quando decido che avrei messo a riposo la bici (Giro in bici? No, #iorestoacasa) per tutta la durata dell’emergenza. Confesso che non sospettavo si sarebbe protratta così a lungo (che, poi, non è che ne siamo fuori, anzi, ora inizia la fase più difficile dove sarà ancora più importante mantenere comportamenti responsabili), ma, tant’è per senso di responsabilità la bici poteva aspettare. Avrei rimediato con qualche camminata…no, risposta sbagliata! Il lockdown, dispettoso più che mai, impedisce pure le camminate se non nei pressi di casa…Però non si può rimanere senza far nulla…i rulli…già, i rulli, non li ho mai compatiti! La negazione del ciclismo, pedalare da ferma in un ambiente chiuso…la bici è movimento e libertà…non ci posso pensare, non posso pedalare come fossi un criceto! Non c’è alternativa, mi risolvo ad acquistare i rulli. Il 14 marzo me li consegnano…li osservo titubante e mi convinco a provarli 

magliettaUn’ora trascorre, con un po’ di musica e un telefilm alla TV…però, che noia…

Ci vuole un diversivo, un minimo di obiettivo da raggiungere. Recupero delle vecchie tabelle con gli esercizi specifici, cerco su youtube, facebook ed instagram, mi si apre un mondo: è tutto un fiorire di video e sessioni in diretta di ciclismo indoor! Rimango, subito, titubante ma, poi, mi rendo conto che  può essere  un modo per pedalare insieme anche se distanti, continuare a coltivare la propria passione in compagnia e, perché no, sentirsi un po’ meno soli. Non è la mia modalità ma ne tengo buona nota, magari qualche sessione si può anche seguire.

Una maglietta al giorno

Apro il cassetto ove tengo riposte tutte le mie magliette, son davvero tante. Penso che questa quarantena potrebbe essere l’occasione per indossarle tutte quante. 
Il 14 marzo inizia, inconsapevolmente, #UnaMagliettaAlGiorno.

I primi due giorni posto le foto al termine della sessione di rulli senza dare particolare importanza alla maglietta che indosso. 

Poi mi arriva un messaggio da Mauri Barbolini, l’ideatore della Dolomitics , in assoluto una delle più belle randonnee e la mia grande incompiuta (la provai nel 2017 ma mi ritirai causa maltempo cercherò di rifarmi quando ci sarà la possibilità. Qui il racconto della edizione  2017 La Randolomitics ). In buona sostanza mi invita a partecipare, insieme ad altri appassionati delle due ruote, al suo Dolomitics Challenge #UnaMagliettaAlGiorno: una maglietta al giorno per 20 giorni, sino al 3 aprile, data in cui, teoricamente avrebbe dovuto terminare la quarantena. E, allora, si va di Dolomitics Challenge! Ecco un bel modo per pedalare insieme, seppure a distanza, con tanti amici. Diventa un appuntamento fisso, anche un modo di raccontarsi attraverso una maglietta.

Ogni giorno scelgo accuratamente una maglietta e mi accorgo che non si tratta solo di una semplice maglia. Ciascuna ha una sua storia legata ad una granfondo, ad una randonnee, ad un particolare giro; qualcuna, poi, è un regalo prezioso di quelli che danno sostanza ai legami di Amicizia  per tutto ciò che contengono quelle maglie.

magliettaNon si tratta di semplici tessuti ma di un fine lavoro di tessitura, un paziente intreccio di trama e ordito, che porta a te, e solo a te, quella particolare maglietta.

Ci sono quelle sudate, quelle che, forse, non ci credevi nemmeno tu che le avresti potute indossare. Quelle che proprio non le avevi mai neppure pensate perché “no, i brevetti oltre i 200 km non credo sarò mai in grado di portarli a termine, quindi, la maglia della nazionale non la potrò mai indossare”. Quelle che “una over 1000 km è tanta roba, non so se sia alla mia portata” 

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Insomma le magliette, #unamagliettaalgiorno, rende la pedalata da ferma meno noiosa, anzi, per certi aspetti le da pure slancio, perché ti immagini di pedalare altrove e ti stimolano a progettare qualcosa di nuovo; ti spronano a pianificare la prima uscita in strada, ti fanno ricordare i tanti episodi legati al tuo ciclismo e i tanti incontri avvenuti sulle strade.
Una maglietta non è solo una maglietta, ma è una storia, una persona, un ricordo e un progetto futuro.

Le magliette, sono state un duplice obiettivo in questa quarantena. Il primo, arrivare al 3 aprile, data in cui terminava il Dolomitics Challenge. Perché sarà stato pure un gioco ma pur sempre uno stimolo per rimanere attiva, per essere in contatto con gli altri partecipanti e, pure, per la curiosità della classifica finale .

magliettaIl secondo obiettivo, quasi una scommessa, proseguire con il challenge #UnaMagliettaAlGiorno sino al termine della quarantena e, anzi, provare a rilanciare con il #multiChallenge.

Il #multiChallenge

Un contenitore dove ci stanno le persone, le cose e le attività che hanno dato sostanza alla mia quarantena: le pedalate in compagnia #tantiamicialgiorno, ci è pure scappata una randonnee, le camminate a distanza;

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e l’immancabile birra finale, #unabirraalgiorno. La birra, al termine di un giro in bici, è, per me, una costante da sempre: fresca, leggera, dissetante, il premio dopo la fatica dei tanti km percorsi. Mantenere questa costante anche dopo le pedalate indoor mi è stato da stimolo, una ragione in più per pedalare sui rulli!

E, poi, i libri #unlibroalgiorno: le nuove letture (Murakami, Carlotto, Lucarelli, Campani, Rumiz, Vinci ecc.), quelle passate che ho “rinfrescato” (i classici su tutti: Manzoni, Dante, Boccaccio, Omero).
Scriveva Tiziano Terzani: “Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla”.

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In questo viaggio solitario, che è stata la quarantena, la lettura è stata fondamentale per me. Non ho passato giorno senza leggere. Uno stimolo per mantenere accesa la mente, la capacità di riflettere, la voglia di conoscere e scoprire, il farsi coinvolgere dalle storie. I libri sono stati strumenti per non cedere. Però, mentre scrivo questo post, mi rendo conto che ci sono letture che ho evitato. La fantascienza, i romanzi distopici; Philip Dick e Ray Bradbury, autori di cui ho letto tantissimo in passato, non son riuscita a sfogliare di nuovo le pagine delle loro opere… sarebbe stato aggiungere peso a peso, sommare ad una distopia reale una immaginaria…mi pareva troppo!

E nel mio #multiChallenge ci stanno gli Amici, quelli con la A maiuscola, quelli che il messaggio, la videochiamata, la telefonata, la foto sui social, insomma quelli con cui un modo per dirci “ci siamo, siamo qua” l’abbiamo trovato tutti i giorni; quelli che, quando ci potremo incontrare di nuovo, la quarantena non avrà scalfito nulla ma, al contrario, rafforzato ancora di più i legami. Non vi cito ad uno ad uno, ma sapete benissimo chi siete, perché ci siete sempre stati, senza mancare un giorno!

Sono 51 i giorni che ho contato attraverso le magliette, e non ho mancato di riempire ogni giorno con una qualche attività, perché questo tempo surreale non poteva passare inosservato né andare sprecato. Né volevo che diventasse solo preda di scoramento, paure e timori, che ci sono stati e ci sono tutt’ora ma, come scrivevo nel post Un mondo provvisorio, volevo continuasse a rimanere accesa la speranza.

Domani, 4 maggio, ricominceremo a praticare le nostre libertà e sarà fondamentale farlo “cum grano salis” e mantenendo la soglia dell’attenzione, verso sé stessi e gli altri, altissima pena una ripresa del contagio e un nuovo confinamento a casa….
Ma domani sarà anche il giorno della ripresa di tante attività, ed è un domani pieno di incognite per il lavoro, le professioni…non sarà facile, forse a qualcuno verrà chiesto o, meglio, verrà imposto dagli eventi, di cambiare lavoro/di cercare un nuovo lavoro, di reinventarsi una professione, magari senza tutele e paracaduti. Non sarà facile, saranno settimane/mesi difficoltosi, dovremo cercare di non smarrirci e avremo bisogno di sostegno, anche solo di un “come stai?”. Come ho già scritto, cerchiamo di essere presenti gli uni per gli altri, perché ne avremo tanto bisogno.

Chiudo con una nota positiva e leggera. Il #multiChallenge è stata l’occasione anche per progettare una futura “randagiata” autogestita. Già il 7 marzo avevo preannunciato questa idea, poi, il rapido succedersi degli aventi mi ha fatto desistere dal mettere per iscritto questo piccolo progetto. Ora credo sia arrivato il momento. Se ne volete sapere di più, vi do appuntamento su queste pagine la prossima settimana!

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”

 

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Una risposta a “Una maglietta al giorno – un mondo provvisorio”

  1. Giornate in casa, ma che allegra confusione virtuale; sulla birra consensi unanimi.👍 Non condivido sui libri e questa pessima abitudine di leggerli.😂
    Leggeremo dell’autogestione…👏
    Ciao Cinzia!🚴🤗😊