Piccolo Atlante di emozioni a pedali: la serenità

“Si tratta di addestrare l’anima alla serenità, che è la contemplazione felice del nulla” – Roger Caillois 

Piccolo Atlante di emozioni a pedali

La bici è una inesauribile fonte di emozioni suscitate da strade, luoghi, colori, suoni e persone.
Potrei tracciare un ideale itinerario e associare ad ogni luogo un’emozione, uno stato d’animo.
Ci pensavo nei giorni scorsi, già perché questo 2021 pare, per me, essere stregato e non penso potrò essere alla partenza di molte randonnee. Capitano, tra capo e collo, eventi imprevedibili, capaci di sconvolgerti la vita e tali da obbligarti a prenderti una pausa dalle tue passioni. Ma raccontare è un qualcosa che si può sempre fare. E se non posso narrarvi le randonnee, comunque, vi porto lo stesso, con le parole, a pedalare attraverso le emozioni.
Questo sarà il primo di una serie di post (spero a cadenza quindicinale) dove, in ognuno dei quali, vi racconterò di un particolare luogo o di una strada e delle emozioni provate proprio lì.

Serenità

Comincio dalla serenità, quello stato d’animo che da tanto, troppo tempo, non viene più a farmi visita…eppure non mi è parso di essermi comportata male con lei.
Da diversi mesi non la incontravo, e quasi ho stentato a riconoscerla, quando, d’improvviso, me la sono ritrovata accanto a pedalare con me!
La serenità, il lunedì di Pasqua, si aggirava in uno stradello, a me sconosciuto, del mio appennino.
Quasi mi volesse preparare all’incontro con lei, attaccando l’ostica erta della “Centrale di Farneta” (a questo link qualche dato sulla salita della Centrale di Farneta ), quel senso di scoramento, che mi accompagnava dalla sera precedente, scompariva. Che strano, ho pensato guardando il Garmin, spingo a fatica i pedali, quasi perdo l’equilibrio su queste pendenze “assassine”, eppure mi sento bene.

Ho pronunciato, sì e no, tre parole durante i 25 km percorsi per arrivare sino a qui, e ora, non solo parlo ma rido pure. E dire che da ridere ci sarebbe ben poco, perché questa salita è da sofferenza pura. Ma poco dopo 1,5 km la abbandoniamo per imboccare, sulla destra, una strada cui non avevo mai fatto caso. “Scusa Tiziano, ma dove andiamo?” – “A Quara di Toano” – “Da qui?!?” – “Sì, vedrai che bella strada”.
Ci son passata decine di volte da Quara arrivandoci, sempre, percorrendo la medesima strada convinta fosse l’unica. Comunque, procediamo. Mano a mano pedalo la tranquillità che mi aveva accompagnata sullo strappo di Farneta si trasforma in serenità pura.

Macognano, Bonzeto, Monzone, Lignano: 5,5 km che si snodano tra tra minuscoli borghi dell’appennino; la strada è in costante ascesa, non concede nulla alle gambe, il 10% rimane fisso sul Garmin. Eppure il classico interrogativo “Ma quando finisce?!?” non mi sfiora nemmeno.
Borghi e montagne sfoggiano l’abito della quiete: i campi indossano una leggera giacca verde, gli alberi un copricapo ornato di fiori bianchi, il Cusna ha ancora sulle spalle un piumino bianco ma accenna già ad abbassare la cerniera e a preparare le magliette per la stagione calda.

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La Chiesa di San Giorgio di Monzone invita ad una sosta per per respirare meglio la serenità che fluttua nell’aria.

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Riprendiamo a pedalare, oltrepassiamo un bar, sento i saluti, al nostro indirizzo, di alcune persone. 
Sembra quasi che la serenità abbia creato una bolla e tutto quanto, al suo interno, non ponga alcuna resistenza ma si lasci avvolgere senza affrettare il passo o cercare vie d’uscita.

Questa strada sembra fuori dal tempo, anzi, a me pare di pedalare fuori dal tempo, nell’aria, come sollevata da terra!

serenità

5,5 km così non ti cambiano la vita, ma rappresentano una pausa, una tregua quasi salvifica, come quanto ti sfili un pesante zaino dalle spalle per farle riposare ben sapendo che, quando riprenderai la tua strada dovrai nuovamente infilarlo, ma lo farai più rinvigorita e in forze per ricominciare la battaglia di tutti i giorni!

A questi link il Giro del lunedì di Pasqua completo, il segmento segmento Bonzeto – Lignano 

Arrivederci tra quindici giorni!

Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici” 

 

 

 

 

 

 

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4 risposte a “Piccolo Atlante di emozioni a pedali: la serenità”

  1. Cinzia mi sembra che in questo scritto, la serenità oltre che averla trovata, la diffondi. Leggerti è sempre un piacere.