Dunque, quand’è stata l’ultima volta che hai partecipato ad una rando? Mmmm, fammi pensare…sì, agosto 2019, alla Parigi Brest Parigi. Già, un anno e mezzo fa. Però, ne è passato di tempo…sai com’è, la pandemia, le limitazioni, le difficoltà di spostamento. Insomma mille ostacoli, difficili da superare e, un po’, anche la scarsa motivazione.
Però il mondo randagio è un mondo dal quale è difficile allontanarsi. Passa un po’ di tempo e ritorna prepotente la voglia di pedalare insieme ai tanti amici conosciuti in questi anni.
Il mio 2021 comincia tra mille incertezze e mille guai che pare vogliano tenermi ancora lontana dalle randonnee. Ben due appuntamenti mi saltano all’ultimo momento: la Randonnee del Delta del Po e la Randonnee del Vallone Bellunese. Ma non mi do per vinta, consulto rapidamente il calendario ARI e l’occhio mi cade sulla Randonnee Tre Valli: domenica 18 aprile, partenza da Nerviano (Mi). Beh ma allora qui, cascasse il mondo, non posso mica mancare!
Un paio di telefonate, uno scambio di messaggi e il micro gruppetto con cui pedalare è formato.
Nei giorni precedenti cerco, in maniera precisa e minuziosa, di sistemare ogni possibile questione che potrebbe mandare all’aria tutto quanto.
Incredibilmente, il venerdì sera (16 aprile), mi rendo conto che non ci sono ostacoli che si frappongono tra me e la randonnee: è deciso, domenica mattina si va a Nerviano!
Il sabato, 17 aprile, consulto il blog alla ricerca di un post datato aprile 2017: Randonnée Tre Valli: sulle strade della Tre Valli Varesine mi ricordavo bene, l’ho già fatta questa randonnee. Rileggo il tutto e cerco di ricordarmi il percorso e le salite. Non so perché ma arrivo alla conclusione che sia un percorso fattibile e non eccessivamente impegnativo.
Domenica 18 – partenza
Alle 5,00 io e Tiziano partiamo. Sono mesi, praticamente dal settembre 2020, che non usciamo dalla nostra regione. Il deserto dell’autostrada suscita amarezza e malinconia ma, allo stesso tempo, penso che arriveremo in perfetto orario: sono poche decine le auto che incontriamo nei 200 km percorsi per arrivare a Nerviano.
Come da tabella di marcia alle 7,00 siamo a Nerviano, nemmeno il tempo di scendere dall’auto e vediamo Marina, Giovanni e Lucio. E, dopo pochi minuti, arriva anche Claudio.
Mettiamo le bici in strada e ci avviamo alla partenza dove ci aspettano anche Massimo e Luigi.
L’accoglienza della US Nervianese 1919, società organizzatrice, è, ovviamente, al top. La scelta della location è tale da evitare qualsiasi tipo di assembramento: si entra scaglionati, ci viene consegnato il pacco viveri e spiegato per bene come funziona il sistema di timbratura e tracciamento elettronico. Salutiamo Mino che sovrintende alle operazioni di partenza, inoltre le operazioni preliminari sono l’occasione per incontrare Antonio, conoscenza virtuale su Strava, anche lui addetto al servizio di partenza.
La Tre Valli: da Nerviano a Casale Litta sino ad Arcumeggia
Scansioniamo i QR Code e partiamo. Non procediamo compatti ma, ovviamente, sempre a distanza di sicurezza di almeno due metri, anche se la pianura invoglierebbe a stare a ruota ma, tant’é, in epoca di pandemia ci si adatta.
Il tempo non è dei migliori, bigio tendente al grigio. Il sole ci prova ma con poca convinzione, appare sporadicamente per, poi, ritirarsi immediatamente.
I primi 25 km scorrono tutto sommato veloci, in leggera ascesa ma mai fastidiosi. Non appena entriamo nel varesotto la musica cambia: la strada assume un andamento ondulato, con improvvise impennate a doppia cifra, un veleno per le mie gambe. Ripenso all’idea che avevo di questo percorso e mi rendo conto che, forse, non era così giusta…comincia a farsi largo la convinzione che oggi pedaleremo su strade molto ma molto “ignoranti”.
Ci avviciniamo al primo punto di controllo, Casale Litta, procediamo in salita, io con la solita pedalata lenta, quando sento “Ciao Cinzia, sono Arianna”. Ecco qua, un’altra conoscenza virtuale che diviene reale…scambiamo due battute e ci salutiamo, la pedalata di Arianna è fotonica, va come un fulmine!
Siamo al primo controllo, scansioniamo di nuovo il QR code, e ne approfittiamo per un caffè. Nell’attesa mi avvedo di una lavagna appesa al muro che reca una scritta che sintetizza bene questo tempo strano ma che ben si addice anche a questa mia prima randonnee: “Lé na guera”
Si riparte, la discesa concede tregua e recupero alle gambe. Procediamo alla volta del Lago Maggiore e per diversi km i suoi paesaggi ci tengono compagnia
Nei pressi di Cittiglio ci raggiungono Ivan e Claudia, un saluto velocissimo perché li aspetta la sosta pasticceria. Comunque ci raggiungeranno di lì a poco sui tornanti della salita che porta ad Arcumeggia e al Passo Sant’Antonio. E quando Ivan mi raggiunge il pensiero corre alla PBP dove ci siamo incontrati almeno un paio di volte prima dei punti di controllo/ristoro…quindi la sosta controllo non deve essere molto lontana. E così è, arriviamo poco dopo ad Arcumeggia
Timbriamo elettronicamente al punto di controllo, un paio di foto agli affreschi che campeggiano sulle pareti esterne delle case e ricominciamo a salire sino al Passo Sant’Antonio. Da lì affrontiamo una brutta discesa, molti tratti tecnici, asfalto piuttosto rovinato e sporco. Insomma ci viene richiesto un di più di attenzione.
La Tre Valli: Viallaggio Olandese, Bosco Valtravaglia e Appiano Gentile
Non so perché ma, al termine della discesa, mi convinco che la parte più ostica del percorso sia ormai alle nostre spalle e che da qui al termine non ci saranno più particolari difficoltà…mi sto ancora chiedendo da dove sia scaturita tale convinzione.
E mentre mi ripeto che il più è fatto ecco le prime rampe della salita del “Villaggio Olandese”: quasi sempre a doppia cifra, come lame taglienti sulle gambe…no, il più non è fatto, il più inizia ora.
La discesa corre via veloce ed è subito un susseguirsi di erte che non lasciano respiro, così sino a Bosco Valtravaglia, terzo punto di controllo.
Di nuovo qualche km di discesa e ci imbrogliamo con la traccia. Infatti oltrepassiamo la deviazione per imboccare la ciclabile che dovrebbe condurci al lago di Lugano. Non appena ci avvediamo di ciò giriamo le bici e ci regaliamo un pezzetto in più di salita…ce ne è così poca in questa randonnee che un km in più non ci spaventa mica!!
Ritrovata la ciclabile dopo pochi km ci ritroviamo sul lago di Lugano che costeggeremo sino a Porto Ceresio.
Da qui riprende una teoria interminabile di antipatiche salitelle e strappi…lancio un’occhiata al garmin e mi rendo conto che la previsione mia e di Tiziano di chiudere la randonnee in nove ore sta sfumando proprio su questi strappi…c’è da dire che l’ottimismo non ci fa difetto: pur in assenza di una adeguata preparazione siamo partiti nella assoluta e incrollabile convinzione che questo sarebbe stato un percorso tranquillamente affrontabile in nove ore…in ogni caso non ci perdiamo d’animo, l’importante è concludere la randonnee.
Oltrepassiamo Viggiù, il paese dei pompieri, la salita di Valmorea e, finalmente, dopo alcune altre rampe velenose, arriviamo ad Appiano Gentile, quarto punto di controllo. C’è tempo per una sosta gelato e un paio di foto con l’amico Donato.
La Tre Valli: arrivo a Nerviano
Riprendiamo il viaggio, mancano poco meno di 30 km e, adesso, le salite son davvero finite. Le gambe, non dico che girano bene, ma almeno non soffrono più. Tra leggera discesa e pianura, costeggiando meravigliosi campi di colza,
arriviamo a Nerviano dopo 10 ore e 49 minuti.
L’arrivo è sempre una festa, anche in tempi di pandemia, son banditi gli abbracci ma non i sorrisi e, allora, ci si abbraccia con quelli!
E c’è tempo per trasformare un’altra conoscenza virtuale in reale: ecco Antonella di Bologna! Non ci siamo trovate sul percorso ma non mancherà occasione per pedalare insieme.
Questa Tre Valli è stata una rando davvero impegnativa ma, anche questa volta, la fatica, quella buona e positiva, ha fatto il miracolo regalandomi e regalandoci una giornata senza pensieri, di pura gioia per averla trascorsa con gli Amici che da troppo tempo non vedevo.
Vorrei dire che questa è stata solo la prima di tante altre rando che verranno, ma non ne sono sicura, e se rimarrà l’unica di questo 2021 sarà comunque stata importantissima per non perdere la motivazione a pedalare sulle lunghe distanze e per riprendere l’anno prossimo con ancora più vigore.
Ringraziamenti
Un ringraziamento speciale agli Amici con i quali ho condiviso questa randonnee: Tiziano, Marina, Giovanni, Claudio, Luigi, Lucio e Massimo. E grazie a tutti gli altri amici incontrati sulle strade: Ivan, Claudia, Arianna, Maria Grazia, Franco, Rosanna, Aurora, Barbara.
E grazie soprattutto alla US Nervianese 1919 per la perfetta organizzazione che ci ha permesso di pedalare in tutta sicurezza e secondo i protocolli sanitari e per avere tracciato un percorso bello anche se velenoso e spaccagambe.
Per gli amanti di dati e statistiche qui trovate tutto:
Le fotografie sono state scattate da me e da Massimo che ringrazio per avermerle iviate.
Written, edited and posted by Cinzia Vecchi “Cinziainbici”
Ciao Cinzia, alcune randonnée, le più faticose,☹️ le pedalo in prima persona, altre più piacevoli, le faccio in sella alla tua bici, leggendoti 😀.Se vieni meno, non riesco a fare il giro d’Italia ☹️. Sistema gli impegni e diamoci da fare..😂😂. Che bei paesaggi sul lago🤗🤗🤗
Ciao Alfio, io ce la sto mettendo tutta per continuare a pedalare 😉🤞
Leggere delle tue “fatiche” è sempre un piacere.
Ho trovato il tuo blog per caso lo scorso anno (ero a letto in compagnia del noto virus) e da subito le tue imprese mi hanno appassionato,tanto che a Maggio 2020 ho comprato la mia prima bici gravel (prima solo mb per giretti brevi).
Ora appena il lavoro è gli impegni familiari me lo permettono, mi avventuro in uscite più o meno lunghe e non ti nascondo che il mio obbiettivo sarebbe di partecipare presto a una randonne.
Spero di incontrarti un giorno per condividere un po di quelle salite spaccagambe che non si capisce bene come, ne perché, ci appassionano tanto.
Ciao Omar da Bergamo.
Ciao Omar ti ringrazio ☺️ vedrai che ci sarà occasione di pedalare una bella randonnee spaccagambe insieme 😅 intanto ti auguro buone pedalate 🚴♂️💨💨